Wednesday, 22 June 2011

Swing Heil! Peter, Swing Heil!

Amburgo, 1939: un gruppo di ragazzi durante gli anni trenta nella Germania nazionalsocialista.

Peter, Thomas e Arvid sono tre ragazzi innamorati dello swing, una nuova coinvolgente musica/ballo venuta dagli Stati Uniti, con la quale sfogano il clima di tensione che ormai inquina anche l’aria in Germania. Peter la musica l’ha nel sangue; come nel sangue ha la ribellione di chi “non ci sta”, di chi non accetta i soprusi discriminatori che sono ora solo l’indizio di una ben più grande catastrofe. Suo padre infatti è scomparso da alcuni anni, dopo essere stato arrestato e “rieducato” dalla Gestapo; violinista famoso e insegnante di musica, come molti intellettuali e professori in Germania negli anni trenta, si era opposto all’ordine di espellere tutti i docenti ebrei dalle università e per questo aveva ricevuto un “trattamento” speciale; tacciato di essere comunista, anti-tedesco, amico degli ebrei.



E anche gli “amici” di Peter e degli altri swing kids sono ebrei, neri, ma si chiamano Benny Goodman, Duke Ellington, Django Reinhardt e sono altrettanto perseguitati. Il loro incontrarsi per la strada è scandito da un sonoro “Swing Heil!” saluto che va a sostituirsi al macabro saluto del Reich “Heil Hitler”.

Ma non è facile essere giovani in Germania, nel 1939. Per i giovani nazisti, che avevano il compito di controllare i cittadini, lo swing non può essere accettato in quanto è la “musica dei neri”; spesso le feste con musica swing vengono infatti chiuse con la forza e questi ragazzi, che portano i capelli lunghi e cercano di imitare lo slang di Harlem sono presi di mira, anche perché rifiutano di entrare nella Hitlerjugend, passaggio obbligatorio per un diciottenne tedesco.

E vedono invece molti amici e compagni di scuola tradire il “credo” swing e arruolarsi nella Gioventù Hitleriana.

Una serie di eventi farà si che Peter si dovrà arruolare per forza di cose, ma il suo amico Thomas deciderà di rendere le cose meno dure arruolandosi nel contempo per “spassarsela”; “giovani nazisti di giorno, swing kids di notte” è l’invito del giovane spensierato, che ancora non immagina cosa sta per sconvolgere le loro vite.

La propaganda nazista, l’odio verso l’ebreo, la prospettiva di una vita “agiata” da ariano, seducono la coscienza di Thomas, che pian piano si allontana dagli amici e dalla famiglia; è il potere dell’educazione usata per manipolare le menti dei giovani.

E soprattutto l’odio, il razzismo e la violenza sembra distruggere anche quello che più di tutto teneva uniti questi giovani: l’amicizia. Come un serpente, l’ideologia nazista intacca le menti, distrugge i rapporti, rendendo l’uomo quasi una “bestia” di fronte al suo fratello, al suo amico. Arvid è l’unico che avverte quello che il potere nazista sta facendo; proprio lui che è un “diverso”: è storpio e alza la voce contro i soprusi che i “bulli”nazisti della Hitlerjugend praticano continuamente e in modo subdolo, contro i suoi amici, e pian piano contro tutto il popolo tedesco

La promessa di amicizia, e di fratellanza, tra i tre pian piano viene corrotta dall’esterno, da un mondo e da una mentalità che investe tutto; litigano, si allontanano, Arvid disperato si uccide. Thomas arriva, senza quasi accorgersene, a denunciare addirittura suo padre e Peter non può fare altro che desiderare giustizia anche al prezzo di finire come suo padre.

Cafè Bismark, ultima serata “swing”: Peter è pronto a lasciare la città e un paese che non riconosce più, ma si trova di fronte l’amico, armato di manganello, folle e accecato dalla violenza e dalla brutalità che lo ha reso incapace di riconoscere l’amicizia. Il male assoluto, sembra, ancora una volta vincere.

Ma la speranza, come dice Heidegger “cresce dove c’è il pericolo”. Mentre viene caricato sul camion della Gestapo (destinazione: campi di lavoro) Peter ha queste parole di perdono verso l’amico: “io lo so chi sono i miei amici” e anche Thomas è salvo. L’estremo saluto all’amico deportato richiama la loro amicizia, che anche l’odio non ha potuto cancellare: “Swing-Heil!”

SWING KIDS - USA 1993, regia di T.Carter, con R.S.Leonard, C.Bale, F.Whealey, N.Whyle, K.Branagh

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