Tuesday 17 November 2015

Diario di un'insegnante #3

Care professoresse e cari professori di The Great Teachers,
Sono un insegnante delle scuole medie in Francia. Ma non sono di nazionalità francese. Oggi siamo tornati a scuola dopo gli attentati del 13 novembre che hanno fatto vittime anche tra i famigliari dei ragazzi. Insegno da poco tempo e moltissime sono le cose che devo ancora imparare. Ma una cosa ho avuto il dono di capirla osservando i ragazzi: sono confrontata ogni mattina al Mistero che questi giovani rappresentano per me (parola a cui metto una “M” maiuscola perché penso sia quello stesso Mistero che si avverte in tutti i veri incontri umani) e alla loro domanda profondissima di senso.
I ragazzi non la esprimono mai in questi termini, ma piuttosto con domande precise, dettagliate, concrete, che esigono una risposta che informi la realtà, che le dia forma, una realtà in cui si sentono inseriti e di cui esigono il senso. 

Monday 9 November 2015

Celebramos 25 anos! (TGT Mexico City)

Festeggiamo i 25 anni della "più piccola delle grandi università"!
ICTE, a Città del Messico, fondata nel 1990 dal prof. Giovanni Riva

Sunday 8 November 2015

Curso de Notariado - El Salvador


The Great Teachers Reggio Emilia per ISI in via Turri


Da sabato 24 ottobre abbiamo iniziato un gesto di condivisione del gruppo The Great Teachers di Reggio Emilia, i quanto collaboriamo con l'associazione I Sant'Innocenti, al centro per i bambini e ragazzi di via Turri, a Reggio.
Il centro è gestito da una ragazza di origini albanesi, Liridona, che ha iniziato a proporre di fare i compiti insieme ai bambini del quartiere (che, come si sa, non è certo Beverly Hills, ma tra chinatown, stazione e case popolari molto molto povere) e da alcune altre giovani o signore (quasi tutte straniere) che la aiutano.
Liridona aveva bisogno di un aiuto, soprattutto dal punto di vista "didattico" perchè a fronte di tanta loro buona volontà manca forse un po' un'idea, un progetto educativo, su quanto fanno insieme. Quindi, due pomeriggi alla settimana i bimbi vanno là a fare i compiti, mentre il sabato c'è "animazione", quindi noi ci siamo proposte per aiutare con le attività del sabato, per il momento.

Friday 6 November 2015

Hapax Legomenon - Cineforum (TGT Tegucigalpa)


Arrivare a tutti, questo Natale

Natale Low Cost (vendita di beneficenza)
se siete nei paraggi, Emilia Romagna e dintorni (Italia), non esitate!



Vendita straordinaria, Martedì 24 Novembre 2015
Vuoi aiutarci?

RACCOGLIAMO:
coperte/trapunte, lenzuola per bambini, vestiti per bambini, sciarpe, guanti, cappelli, giacche a vento e tute termiche per bimbi, giocattoli, scarpe, libri per bambini, seggioloni, carrozzine, biciclette e tricicli per bambini

organizzato dall’Associazione The Great Teachers




Thursday 5 November 2015

Diario #2

Sabato, noi quattro o cinque giovani educatrici, abbiamo iniziato ad andare ad aiutare Lilli, una studentessa universitaria di origini albanesi, nel centro che con le sue sorelle, alcune amiche e collaboratrici, ha iniziato ad animare, qualche anno fa, in fondo a via Turri, in mezzo a tutti i palazzoni e le case popolari. Qualche settimana fa, incontrandola, le ho chiesto come era nata l’idea. Lei, sempre allegra, pimpante e coraggiosa, mi dice che hanno iniziato lei e le sue sorelle ad andare a suonare ai campanelli delle case lì intorno per radunare i bambini a giocare e a fare i compiti. 

Via Turri, per chi non la conosce, è un quartiere difficile della nostra città; zona stazione, tra chinatown e il degrado. Case popolari dalle quali molti italiani se ne sono andati via: al centro della via una piazza, a fianco del supermercato con un piccolo chiosco autogestito: in alcuni pomeriggi di primavera sembra di essere a piazza Tahir. Nordafricani che si rilassano dopo il lavoro, anziani cinesi che portano il kit seggiolina+ventaglio e si godono l’aria aperta. Spesso mi capita di assistere a veri e propri tornei di scacchi interculturali, lì, nella locale piazza Tahir. Proseguendo sulla strada le case diventano sempre più anonime e scalcinate, si turnano i negozietti e drugstore africani, cinesi, kebab e sartorie arabe. Poi in fondo alla via, prima del ponte, un edificio basso, un grande stanzone, fuori una scritta mal-dipinta “circolo reggio est” in tutte le lingue. 

Wednesday 4 November 2015

Per la scuola, Giovanni Riva

“Una scuola oggi non può essere distratta di fronte al contesto mondiale. Non so se il prossimo secolo, quello in cui vivranno coloro che voi avete la responsabilità di educare, i vostri giovani e i vostri figli, sarà come certi intellettuali preconizzano, quello del dominio incontrastato degli Stati Uniti, oppure se sarà, come disse David Maria Turoldo sul letto di morte ad alcuni di voi, il secolo della nuova barbarie. Potrebbe anche darsi che le due profezie si congiungano, poiché, dando la cultura e il destino dell’umanità in mano agli informatori, ai comunicatori o ai leaders del settore del divertimento e favorendolo contemporaneamente il trionfo del mercato e del consumismo, l’impero americano statunitense, come già quello romano con il “panem et circenses”, potrebbe creare un deserto di umanità che chiamerà pace.” 

Monday 2 November 2015

Dieci tesi per l'educazione linguistica democratica (GISCEL)

Le Dieci tesi trent'anni dopo. 
Le Dieci tesi in questa redazione sono un testo collettivo preparato dai soci del GISCEL nell'inverno e primavera del 1975 e definitivamente approvato in una riunione tenutasi alla Casa della Cultura di Roma il 26 aprile 1975. Con tale testo il GISCEL, un gruppo costituitosi nel 1973 nell'ambito della SLl, intende definire i presupposti teorici basilari e le linee d'intervento dell'educazione linguistica, proponendole all'attenzione degli studiosi e degli insegnanti italiani e di tutte le forze che, oggi, in Italia, lavorano per una scuola democratica.

I. La centralità del linguaggio verbale
II. Il suo radicamento nella vita biologica, emozionale, intellettuale, sociale
III. Pluralità e complessità delle capacità linguistiche
IV. I diritti linguistici nella Costituzione
V. Caratteri della pedagogia linguistica tradizionale
VI. Inefficacia della pedagogia linguistica tradizionale
VII. Limiti della pedagogia linguistica tradizionale
VIII. Principi dell’educazione linguistica democratica
IX. Per un nuovo curriculum per gli insegnanti
X. Conclusione

Sunday 1 November 2015

Yes Theatre, Hebron, Palestine

The importance of arts in society is undeniable, it communicates across all cultures, tells the stories of the past and present, and inspires minds, both young and old, to do beautiful things.
Pablo Picasso once said, "Every child is an artist. The problem is how to remain an artist once he grows up."
Local community must recognize the invaluable impression an education rich in the arts can make on a young mind. The arts have proven to keep children in school, provide motivation and help children better understand the world in which they live.

"You’re never too young to discover the magic of live theatre”




The Herald
As a specialized Palestinian NGO that promotes and develops the performing arts for children and young people, Yes Theatre (YT) has a particular interest in how theatre and drama can positively impact on children and young people’s lives, especially under the current conditions which can be described as very bad conditions at all the levels.

YT believes in the power of theatre and drama to enrich children’s and young people's lives, their understanding of their local heritage and culture, and to create a nation of confident and responsible citizens who contribute to the success of their communities and to Palestine as a whole. As a result, YT has developed its projects and programs in order to be considered as an innovative initiative which aims to offer Palestinian children and young people, families and teachers, a regular access to discover and to have a diverse range of high quality performing arts activity (theatre and Drama) from home, which will entertain, enrich, teach and inspire them.

Who they are?
The founding member of Yes Theatre (YT) have 11 years of Experience working with Theatre Day Productions (TDP) in implementing drama and theatre projects and programs with youth inside and outside schools, in cooperation with the Palestinian Ministry of Education, UNRWA and with other regional bodies in the Hebron Governorate.

In 2007, TDP decided that operations in Hebron were ready to be phased out and that a new NGO should be established which would take over the work. Throughout 2007, TDPs Executive Committee and the five founding members (three experts in the artistic fields and two experts in the domain of management) have worked out the plan for Yes Theatre (YT), the new organization.
yt vision:

Create a theatre that expresses the Palestinian's identity and culture.
yt mission:
YT is working in order To create, develop and produce a vital and dynamic program of theatre, and other live performances and projects, for all the people of Hebron and surrounding
strategic goals:

Yes Theatre is a non-profit organization, an independent initiative, not a member of, nor affiliated with any political party. YT was established in the beginning of 2007 in Hebron city in order to achieve the following objectives:

To create a theatre that is welcoming, inclusive and open to all sections of the community.

To create a theatre which has a high profile, and is a vital component of the public and cultural life of the region.

To create work that both satisfies and challenges the theatre's audiences.

To offer opportunities to develop theatre and performance skills, particularly to children, young people and other social and cultural groups who are currently under represented.

To create educational opportunities for school students within the theater's program.

To combine with other partners, as sponsors, co-producers or donors to enhance and extend the quality and scope of our productions and other activities.

To develop new artists, new work and new ways of working.

To develop a national profile for the theatre as a center of excellence and a source of innovation.

Wednesday 28 October 2015

da Lettera a una professoressa (Scuola di Barbiana)

“Gianni fu il più difficile. Dalla vostra scuola era uscito analfabeta e con l’odio per i libri.
Noi per lui si fecero acrobazie. Si riuscì a fargli amare non dico tutto, ma almeno qualche materia. Ci occorreva solo che lo riempiste di lodi e lo passaste in terza.  Ci avremmo pensato noi, in seguito a farmi amare anche il resto.
Ma gli esami una professoressa gli disse:
“Perché via a una scuola privata? Lo vedi che no ti sai esprimere?” “…”.
Lo so anch’io che Gianni non si sa esprimere.
Battiamoci il petto tutti quanti. Ma prima voi che l’avevate buttato fuori di scuola l’anno prima.
Bella cura la vostra.

Monday 26 October 2015

BIGnomi "Dalle Alpi alle Piramidi..."

ed ecco un altro simpatico personaggio, conosciutissimo e popolarissimo tra i giovani, Elio, che presenta Napoleone Bonaparte! sempre per chi dovesse trovare difficoltà a fare seguire tutte le vicende dell'età napoleoniche ai suoi arditi tredicenni...







Sunday 25 October 2015

Les enfantes d'Hébron

L’Association d’Échanges Culturels Hébron France est une association palestinienne non gouvernementale, créée en 1997 à l’initiative de Français et francophones résidant à Hébron. Elle œuvre au développement de la francophonie en Palestine ainsi qu’à l’organisation de moments interculturels. Par ailleurs elle promeut le patrimoine historique du district d’Hébron.

Par ses différentes actions sur le terrain, l’Association d’Échanges Culturels Hébron-France veut participer à la redynamisation de la ville d’Hébron, en particulier du secteur de la vieille ville, en grande difficulté économique à cause de l’occupation israélienne.

Thursday 22 October 2015

F. Bégaudeau, La classe (Entre les murs)


“- Su ventiquattro compiti, due soltanto hanno più o meno capito l’espressione “senso della vita”. Che cosa vuol dire “senso della vita?”
Frida, “Love me twice” in nero su maglietta rosa.
- Vuol dire a che serve
- Si alza la mano quando si vuole parlare. E allora a che serve?
I quattro ragazzi in fondo non ascoltavano.
- Kevin non ti interessa il senso della vita?
- Che?
- Non si dice “che”.
- Come?
- Non sembra interessarti il senso della vita.

Tuesday 20 October 2015

Il sistema feudale in gioco


Se vi trovate a dover spiegare a una classe prima media il sistema feudale, perché non pensare di proporre una simulazione dell’organizzazione di un feudo?

Dopo aver spiegato a livello globale come era la vita nei tre “ambienti” vissuti dalla popolazione dell’Alto medioevo (il “castello”, il monastero e la vita nei campi) è possibile fare un gioco molto simpatico che porta via giusto il tempo di una lezione più alcuni momenti di “aggiornamento” nelle lezioni seguenti.

Ma andiamo con calma.

Con questo “gioco” sul sistema feudale è possibile coinvolgere tutti i ragazzi della classe, valorizzando chi magari si trova in difficoltà, insegnando loro nuovi termini, lavorando su carte, con strumenti materici, disegni e tutto quello che la fantasia vi suggerisce.

Monday 19 October 2015

Bignami o BIGnomi? RIVOLUZIONE FRANCESE

Rigirando su youtube per trovare materiale adeguato a spiegare a una "vivacissima" terza media gli eventi salienti (quando risulta praticamente impossibile ricordare anche solo il 14 luglio 1789!) della Rivoluzione francese, mi sono imbattuta in questa "simpatica" presentazione che fa parte della rassegna ideata dalla Rai, BIGnomi. Il titolo ovviamente fa il verso agli odiatissimi (dagli insegnanti), ma apprezzatissimi (dagli studenti) volumetti Bignami, ma qui troviamo attori, comici, cantanti oggi noti ai più in Italia che presentano argomenti di letteratura e storia.
Qui Valerio Mastrandrea presenta in due brevi video (3 minuti ciascuno) un'essenziale, stringatissima e, direi, valida sintesi della Rivoluzione Francese!


Saturday 17 October 2015

King Arthur

Ispirato a un personaggio storico, il film esamina i personaggi del mito in un periodo più ristretto rispetto alla tradizione. Il leggendario re Artù protagonista di gesta epiche ha un nome: Lucius Artorius Castus, cavaliere del V secolo d.C., un uomo che sente in sé molto vivo il lato romano, ma che ad un certo punto della sua vita si interroga sulla sua identità e sulle sue radici e fa scelte coraggiose che cambieranno il suo destino: da ex-cavaliere al servizio dei dominatori romani che avevano conquistato il suo popolo (i Sarmati, popolazione barbarica della steppa russa), si accorge del pericolo imminente dell’invasione sassone della Britannia e sente sua la responsabilità di proteggere questo popolo abbandonato dai romani alla propria sorte. 


Tuesday 13 October 2015

Chi è la più bella del reame?

Oggi ho scelto la modalità della caccia al tesoro, per condurre i ragazzi di una classe seconda media a scoprire i grandi centri del Rinascimento italiano e i suoi protagonisti...

Obiettivi didattici:
1.      Disciplinari: conoscere il panorama delle città rinascimentali in Italia, le Signorie e la geografia storica dei confini e dei rapporti tra esse; vedere le più belle opere d’arte, conoscerne gli autori e i committenti, i letterati, i filosofi e gli scienziati, per comprendere la trasformazione e il superamento della cultura medievale apportato dall’Umanesimo e dal Rinascimento.
2.      Interdisciplinari: arte, letteratura, scienza, educazione civica: comprendere tra le fonti storiche anche le opere artistiche e letterarie aiuta a dare maggiore globalità al periodo inquadrato; la vita e l’attività di grandi artisti spesso “parla” del periodo storico che essi hanno vissuto

Wednesday 7 October 2015

Orientamento

Oggi questa parola risuona continuamente nelle classi, nei collegi docenti, nei laboratori, ma è difficile che un insegnante abbia veramente coscienza che sta accompagnando un giovane verso alcune delle scelte più importanti della sua vita, tenendo presente la complessità della persona umana.

“Vogliamo soddisfare il bisogno grande che è nel cuore con piccole cose. Certamente le piccole cose sono importanti, perché il bisogno concreto (il bisogno dell’avere un ragazzo/ragazza, del lavoro, della macchina, del divertimento, del riposo) è segno di qualcosa d’altro. L’uomo è un insieme di bisogni perché è egli stesso bisogno”.


A.Volpe, Educare Accompagnare, ed. One Way, 2000

Tuesday 6 October 2015

La Riforma protestante (classe seconda media)

una proposta per non dimenticare nessuno

Dopo aver individuato l’argomento più importante di questo anno scolastico per la classe seconda,  la Riforma protestante e la Riforma cattolica (o Controriforma), su essa ho proceduto nell’individuazione di metodologie adeguate a tutte le diverse “intelligenze” presenti in classe. La classe non era attrezzata di LIM, ma è stato predisposto un orario interno delle ore di lettere in modo da permettere l’uso di una LIM di un’altra classe, per tutte le ore di storia, vista l’importanza dell’uso dell’immagine per l’apprendimento della disciplina, insistendo molto sulla motivazione e sulla comprensione globale, per poi passare a quella analitica. La proposta didattica sulla Riforma ha quindi spaziato dalla lezione frontale tramite presentazione in Power Point, alla visione di filmati e ascolto di testi, a lavoro a gruppi per la rielaborazione, la creazione di mappe concettuali e per la redazione di carte storiche, a esercizi multimediali di verifica formativa, a redazione di cartelloni e linea del tempo per la classe, ad attività ludiche sul lessico specifico, è risultato particolarmente di successo una versione del gioco “taboo” con le parole della Riforma, interamente organizzato dai ragazzi.
Fase 1: preparazione
Abbiamo individuato sul testo e sulle slides proposte una cinquantina di parole (almeno due a testa) e preparato dei cartoncini colorati. Ho distribuito ad ogni ragazzo una parola e ciascuno, utilizzando il libro di testo, ma non il dizionario (almeno in prima battuta, se poi trovato in difficoltà allora sì, con il dizionario) doveva scriverne sul quaderno la definizione, la spiegazione “con le tue parole”; una volta controllata l’efficacia della definizione, sempre ciascuno, ma facendosi aiutare dal compagno di banco, doveva individuare cinque parole, contenute nella definizione (a anche altre in aggiunta) definite le “parole proibite”, quelle che non si possono utilizzare per spiegare la parola centrale.
Ad es. se la parola era “ERESIA” non si poteva dire: religione, tribunale, strega, inferno, dottrina.
Appena terminata una parola e scritte le “parole proibite” sul cartoncino colorato, era possibile passare ad un'altra parola. Chiaramente chi faceva più parole aveva un incentivo di gratificazione!
Fase 2; il gioco
 I ragazzi della classe sono stati divisi in 4-5 squadre di circa 5 alunni ciascuno. Ogni squadra, a turno, mandava un componente a ricevere il cartellino con la parola e tornava a spiegare alla sua squadra, affiancato dal componente di una squadra avversaria che verificasse (guardando quindi il cartellino) che non venissero dette, nella spiegazione, le “parole proibite”. Indovinata una parola, lo stesso componente poteva passare ad un'altra, nel tempo di 2 minuti (verificare la tempistica a seconda dell’argomento e della tipologia della classe). Finiti i cartellini, ha vinto la squadra che ha indovinato più parole.
Il gioco di squadra in questo senso ha comportato il fatto che i ragazzi si divertissero e allo stesso tempo apprendessero parole utili a comprendere un argomento difficile come la Riforma e Controriforma.
Alcune parole utilizzate:
concilio
predestinazione
protestante
libero arbitrio
tesi
indulgenza
eresia
sacramento
celibato
anglicanesimo
bolla
conversione
strega
abiura
etc

Vi lascio immaginare cosa è potuto venire fuori dal “celibato”… tra “la festa che fa lo sposo” al “quello che celebra il matrimonio”!