Monday 8 May 2017

La Rondine - TGT pubblicazione #2 (Italy)

L’occasione, tremenda al punto da metterci in movimento e da farci uscire dalle nostre case per recarci là dove ne erano rimaste poche, è stata quella del terremoto che, nel settembre del 1997, ha colpito Umbria e Marche. L’amicizia nata dall’incontro con la gente di un piccolo paese di Foligno, Casenove, colpito dal sisma, ci ha permesso di vivere insieme, dal gennaio a maggio 1998, nella condivisione di uno stesso bisogno: desiderare di essere uomini in ogni circostanza della vita, assicurando la speranza di compimento non nella vana e provvisoria ricerca di ciò che si può avere, ma nella de nitiva maturazione del nostro essere più vero che, in una compagnia tra uomini, riconosce la comune origine da Altro e la strada verso un destino di felicità. Questa pubblicazione raccoglie e vuole far memoria di un progetto che si è realizzato proprio in quelle terre e che ha coinvolto direttamente i bambini e le famiglie della Val Menotre, che da Foligno sale sulla montagna fino al confine con le Marche.
L’infanzia di chi ci è contemporaneo ci riguarda soprattutto quando le condizioni esterne rischiano di comprometterne la vita, la crescita, la compagnia umana e tutta quella concreta realtà che offre al bambino il luogo della sua avventura e del suo sviluppo: quando gli vengono meno la casa, la stanza dove gioca e legge, il paese con i suoi solidi punti di riferimento, la scuola, la chiesa, l’edicola, la piazza, allora il bambino è solo e si impaurisce. E ha bisogno che attorno a lui si ricrei quello spazio, quei segni che gli sono proposta, amicizia, solidità fondata sui rapporti prima che sulle cose. Nei giorni successivi al terremoto, alcune persone di Reggio Emilia, coordinate da Giuliano Romani, si sono recate nei territori colpiti per offrire la disponibilità di un aiuto concreto ai bisogni delle persone. Lì, hanno incontrato Don Giuseppe Scandurra e, da questo incontro, è nata l’idea di un doposcuola che ogni giorno “togliesse” i bambini dalle condizioni precarie in cui la perdita della loro casa li costringeva, che permettesse loro di fare un’esperienza di comunità, di scuola, un’esperienza educativa come se fossero a casa loro. Nei primissimi giorni di gennaio del 1998, un primo gruppo di volontari è partito da Reggio Emilia alla volta di Casenove. E, da quel momento, no alla ne di maggio, molte persone si sono

avvicendate nell’attività del doposcuola: studenti universitari, colleghi di lavoro, studenti delle scuole superiori. Ogni giorno il doposcuola ha accolto una trentina di bambini dai 6 ai 10 anni provenienti dai vicini paesi della valle. Un gruppo di educatori della Compagnia ha redatto un progetto didattico-educativo che ha dato origine e ha accompagnato il lavoro che a Casenove si è realizzato. Questa pubblicazione raccoglie il testo di tale progetto educativo, che si ispira ai testi del professor Giovanni Riva; il giornalino, in cui sono raccolti i contributi dei bambini del doposcuola e il racconto di alcuni incontri speciali avvenuti durante il periodo della attività, e alcune foto dell’esperienza.