L’occasione, tremenda al punto da metterci
in movimento e da farci uscire dalle nostre
case per recarci là dove ne erano rimaste
poche, è stata quella del terremoto che, nel
settembre del 1997, ha colpito Umbria e
Marche. L’amicizia nata dall’incontro con la
gente di un piccolo paese di Foligno, Casenove,
colpito dal sisma, ci ha permesso di vivere
insieme, dal gennaio a maggio 1998, nella
condivisione di uno stesso bisogno: desiderare
di essere uomini in ogni circostanza della vita,
assicurando la speranza di compimento non
nella vana e provvisoria ricerca di ciò che si
può avere, ma nella de nitiva maturazione del
nostro essere più vero che, in una compagnia
tra uomini, riconosce la comune origine da
Altro e la strada verso un destino di felicità.
Questa pubblicazione raccoglie e vuole far
memoria di un progetto che si è realizzato
proprio in quelle terre e che ha coinvolto
direttamente i bambini e le famiglie della
Val Menotre, che da Foligno sale sulla
montagna fino al confine con le Marche.
L’infanzia di chi ci è contemporaneo ci riguarda
soprattutto quando le condizioni esterne
rischiano di comprometterne la vita, la crescita,
la compagnia umana e tutta quella concreta
realtà che offre al bambino il luogo della sua
avventura e del suo sviluppo: quando gli vengono
meno la casa, la stanza dove gioca e legge, il
paese con i suoi solidi punti di riferimento, la
scuola, la chiesa, l’edicola, la piazza, allora il
bambino è solo e si impaurisce. E ha bisogno
che attorno a lui si ricrei quello spazio, quei
segni che gli sono proposta, amicizia, solidità
fondata sui rapporti prima che sulle cose.
Nei giorni successivi al terremoto, alcune
persone di Reggio Emilia, coordinate da Giuliano
Romani, si sono recate nei territori colpiti per
offrire la disponibilità di un aiuto concreto ai
bisogni delle persone. Lì, hanno incontrato Don
Giuseppe Scandurra e, da questo incontro, è
nata l’idea di un doposcuola che ogni giorno
“togliesse” i bambini dalle condizioni precarie
in cui la perdita della loro casa li costringeva,
che permettesse loro di fare un’esperienza di
comunità, di scuola, un’esperienza educativa
come se fossero a casa loro. Nei primissimi
giorni di gennaio del 1998, un primo gruppo
di volontari è partito da Reggio Emilia alla
volta di Casenove. E, da quel momento, no
alla ne di maggio, molte persone si sono
avvicendate nell’attività del doposcuola:
studenti universitari, colleghi di lavoro, studenti
delle scuole superiori. Ogni giorno il doposcuola
ha accolto una trentina di bambini dai 6 ai 10
anni provenienti dai vicini paesi della valle.
Un gruppo di educatori della Compagnia ha
redatto un progetto didattico-educativo che ha
dato origine e ha accompagnato il lavoro che a
Casenove si è realizzato. Questa pubblicazione
raccoglie il testo di tale progetto educativo, che
si ispira ai testi del professor Giovanni Riva; il
giornalino, in cui sono raccolti i contributi dei
bambini del doposcuola e il racconto di alcuni
incontri speciali avvenuti durante il periodo
della attività, e alcune foto dell’esperienza.
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