Sunday 18 December 2011

L'EDUCAZIONE AL BIVIO di J.Maritain



saggio a puntate


LA NATURA UMANA E L’EDUCAZIONE

L’EDUCAZIONE DELL’UOMO

Ho scelto come titolo gnerico: L’educazione al bivio; ma avrei potuto intitolare il mio libro L’educazione dell’uomo, sebbene tale titolo possa sembrare involontariamente provocatorio: poiché molti dei nostri contemporanei conoscono l’Uomo primitivo o l’Uomo occidentale o l’Uomo dell’età industriale o l’Uomo criminale o l’Uomo borghese o l’Uomo proletario; ma stanno ancora a chiedersi che cosa si intende quando si parla dell’uomo.

Senza dubbio il compito dell’educazione non consiste nel formare quell’astrazione platonica che è l’uomo in sé, ma nel formare un dato fanciullo appartenente ad una data nazione, ad un dato ambiente sociale, ad un dato momento storico. Tuttavia, prima di essere un bimbo del secolo ventesimo, un ragazzo americano o europeo, un precoce o un tardivo, questo fanciullo è un figlio dell’uomo. Prima di essere un uomo civile – almeno spero di esserlo – e un francese educato nei circoli intellettuali di Parigi, io sono un uomo.

Se è vero, inoltre, che il nostro principale dovere consiste, secondo la profonda massima di Pindaro (e non di Nietzsche), nel diventare ciò che siao, niente p più importante per ciascuno di noi e neinete è più difficile che diventare un uomo. Così il compito principale dell’educazione è soprattutto quello di formare l’uomo, o piuttosto di guidare lo sviluppo dinamico per messo del qualel’uomo forma se stesso ad essere un uomo. Questa è la ragione per cui avrei potuto adottare come titolo: L’educazione dell’uomo.

Non dobbiamo dimenticare,nel corso del libro, che la parola educazione ha tre significati ben distinti, quantunque spesso si sovrappongono l’un l’altro, e si riferisce sia a qualunque processo per mezzo del quale un uomo è formato e condotto verso la sua perfezione (educazione nel senso più lato), sia all’opera di formazione che gli adulti intraprendono nei confronti della gioventù, sia (in senso più stretto) al compito specifico delle scuole e delle università.

In questo capitolo tratterò degli scopi dell’educazione. Nel corso di questa trattazione incontreremo ed esamineremo, volta a volta, alcuni significativi errori riguardanti l’educazione (sette in tutto).

L’uomo non è soltanto un “animale di natura”, come l’allodola o l’orso. È anche un “animale di cultura”, la cui specie può sussistere soltanto con lo sviluppo della società e della civiltà; è un animale storico: donde la molteplicità dei tipi culturali o etico-storici che diversificano l’umanità; da qui, anche, l’importanza dell’educazione. Per il fatto stesso di essere dotato di un potere di conoscenza illimitato, che però deve avanzare per gradi, l’uomo non può progredire nella sua vita specifica, sia sul piano spirituale che morale, senza l’aiuto della esperienza collettiva accumulata e conservata dalle generazioni precedenti e di una regolare trasmissione delle conoscenze acquisite. Per raggiungere questa libertà nella quale attua se stesso, e per la quale è fatto, egli ha bisogno di una disciplina e di una tradizione che incideranno notevolmente su di lui e al tempo stesso lo rafforzeranno tanto da renderlo capace di lottare contro di esse. Ciò arricchirà questa tradizione stessa e la tradizione arricchita, poi, renderà possibili nuove lotte e così via.

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