Wednesday, 9 November 2016

Un'Altra scuola #2

di G. Accardo

Mercoledì 7 novembre
Anche Pasolini era un insegnante, negli anni cinquanta, e più precisamente dal 1951 al 1954. Partiva in bus da casa sua la mattina resto, arrivava alla stazione Termini e prendeva il treno per Ciampino, Insegnava in una scuola media, guadagnava ventimila lire a mese e tornava a casa stanco morto. Non voleva che gli studenti inventassero, ma quando scrivevano un tema, voleva la verità, chiedeva che descrivessero la realtà. Al pomeriggio studiava, scriveva saggi critici e articoli per i giornali, componeva versi e già pensava al cinema. Chissà cosa direbbe Pasolini, capita spesso di sentire di fronte ad un avvenimento che ci ascia sbigottiti, di cui ci sfugge il senso vero o il nucleo centrale, di cui vorremmo sapere cosa si nasconde dietro al volto apparente.  Ci vorrebbe Pasolini, oppure Sciascia, ci si giustifica quando non sappiamo come reagire  o quando l’indignazione ci pare poca cosa. Ci mancano i maestri. Sciascia maestro lo era di mestiere, visto che insegnava alla scuola elementare.
E noi cosa siamo per questi adolescenti h ci ascoltano tutte le mattine? È bello quando li vedi bersi le tue parole, quando mostrano di fidarsi di te, e insieme al piacere senti crescere la responsabilità. Cosa ricorderanno di noi? Mi domando. È più importante che si ricordino dei loro professori o delle regole di grammatica, dell’aoristo passivo, del tempo di dimezzamento del cesio, della ‘Critica della ragion pura’, di Maria Montessori, dell’articolo 5 della Costituzione?

(…)

Tuesday, 8 November 2016

Standing Army


Complex issues often become much easier to understand when they are approached with the benefit of a broader perspective.
A new documentary film on U.S. military bases worldwide is a perfect example of this, as its global perspective helps shed particular light on the conflicted current base issues in Okinawa — especially the political deadlock over the relocation of U.S. Marine Corps Air Station Futenma at Ginowan, just outside the prefectural capital of Naha.

It also explains, with amazing clarity, why the number of U.S. military bases around the world keeps on rising — often overriding opposition from affected communities.

Fittingly, for the two young Italian directors of the film, titled “Standing Army,” the whole grand project grew out of their interest in a particular local issue — the proposed expansion in 2007 of a U.S. Army base in Vicenza, northeast Italy, that provoked street demonstrations and a massive public outcry.

Wednesday, 2 November 2016

Un'Altra Scuola


Diario verosimile di un anno scolastico
di G.Accardo

Gentili SIGNORI INVALSI,
ho pensato che i vostri test a risposta chiusa e uguali per tutti gli studenti d’Italia non misurano le differenze, non tengono conto del loro punto di partenza, dei progressi e delle trasformazioni, annullano ricchezze e varietà, non premiano l’impegno, il confronto, la creatività. I vostri test puniscono ogni deviazione dalla norma, ignorano le condizioni emotive. I vostri test, gentili signori dell’Invalsi, sono pensati per i sani e i felici, non prevedono la malattia e l’infelicità. La vostra idea di scuola non prevede gli originali, quelli che guardano lontano, i visionari, i sognatori, ma nemmeno i lenti, quelli che hanno bisogno di più tempo. Voi amate il conformismo, le regole grammaticali, l’obbedienza, forse credete nei vaccini e nella prevenzione, vi piacciono gli studenti noiosi e perciò fate di tutto per annoiarli, ma noi, credeteci, noi preferiamo di NO!

Tuesday, 1 November 2016

J.Dower's Culture of War

ABOUT THE BOOK 

Over recent decades, Pulitzer-winning historian John W. Dower has addressed the roots and consequences of war from multiple perspectives. Here he examines the cultures of war revealed by four powerful events--Pearl Harbor, Hiroshima, 9-11, and the invasion of Iraq in the name of a war on terror. The list of issues examined and themes explored is wide-ranging: failures of intelligence and imagination, wars of choice and "strategic imbecilities," faith-based secular thinking as well as more overtly holy wars, the targeting of noncombatants, and the almost irresistible logic--and allure--of mass destruction. Dower also sets the U.S. occupations of Japan and Iraq side by side in strikingly original ways. He offers comparative insights into individual and institutional behavior and pathologies that transcend "cultures" in the more traditional sense, and that ultimately go beyond war-making alone.