Saturday, 8 September 2012

La terra dell'abbondanza (per ricordare l'11 settembre 2001)


(tit. originale "Land of Plenty")
2004, USA, drammatico, di W.Wenders, con M.Williams e J.Diel

Dopo aver vissuto all'estero per tanti anni a seguito del padre missionario, Lana torna negli Stati Uniti da Tel Aviv, allo scopo di ritrovare suo zio Paul, veterano della guerra del Vietnam e unico fratello di sua madre - morta anni prima - che, dopo la tragedia dell'11 Settembre, vive in uno stato d'isolamento e di costante allerta temendo un nuovo attacco terroristico, paranoia Made in USA. Il dramma di questo paese si svela ai nostri occhi proprio attraverso il rapporto tra un adulto e una ragazzina.


Nel film, una riflessione sui cocchi del mito americano, il migliore di Wenders negli ultimi anni, assistiamo al confronto fra l'America di Bush e l'altra America, quella che vorrebbe tornare ad  essere la patria della libertà. Dalla periferia di Los Angeles a un borgo sperduto nel deserto, emerge l'immagine di un Paese definito ironicamente “land of plenty” e, invece, sopraffatto dalla miseria. Un film vitale e problematico, ricco di immagini vere colte al volo da un cineasta di razza.
In risposta alla paranoia del “complotto” dell’Asse del Male islamico, uno sguardo all’umanità americana, che dovrebbe, forse sia “ascoltare” il monito dei morti innocenti del WTC, sia la voce dei vivi che soffrono, ogni giorno, la disumanità di questa “democrazia”.

Da The Others n.ottobre 2006
“Wenders è il poeta-regista di “Paris Texas” e “Il cielo sopra Berlino”. A parte la fotografia e le musiche che entrano nell’anima e la consolano (Wenders sa mostrare il deserto con quattro baracche come se fosse un giardino in fiore), questo film fa riflettere sul modo in cui il mondo sta precipitando nella violenza dopo l’11/09. E’ un tentativo di lettura della realtà secondo il suo significato più profondo. I protagonisti sono un sessantenne, veterano del Vietnam, innamorato della sua terra, l’America, e sua nipote, lana, che per purezza di sguardo e di ideali ricorda Il Piccolo Principe. Mentre lo zio ha scelto il sospetto e la violenza per difendere l’America, Lana ha scelto il perdono, il servizio e il tentativo di capire le ragioni degli altri che non sono nemici, ma gente come te. E che ti odiano non perché sono cattivi ma perché, forse, tu li hai fatti soffrire. E alla fine lei dice: “I morti dell’11 settembre non avrebbero voluto che si uccidesse in loro nome”. E lo zio, di fronte a questa disarmante verità, decide di abbandonare la via dell’odio”

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