Parte III
Si racconta che l’iniziato nelle antiche iniziazioni alle religioni misteriche doveva sottomettersi a una serie di prove. Il maestro è diverso anche in questo perché, per acquisire il grado supremo, deve passare attraverso prove non esenti da difficoltà, ma in seguito si trova in una prova senza fine, a ogni momento. È una condizione che diventa interiore ma a a condizione di essere acquisita a ogni istante oppure può perdersi: molti saranno stati maestri veri e propri durante un periodo della loro vita e in seguito non potranno continuare ad esserlo. Allora l’essere stati maestri resta come qualcosa di essenziale della persona, senza dubbio, eppure non la definisce completamente: quando scomparirà l’essenziale, si dirà, in quel resoconto biografico che la morte non perdona, che egli è stato anche maestro e se in seguito non è stato nessun altra cosa, resterà come qualcuno che si è fermato a metà strada. A meno che non abbia smesso di essere maestro in un modo per esserlo in un altro, giacché è possibile e forse necessario che in una società il magistero possa essere esercitato in molti modi.