Esce finalmente anche in Italia il capolavoro delmaestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki; il film, datato 2002, ha dovuto "faticare molto" per arrivare nelle sale italiane.
Marco Pagot è un grande aviatore italiano che, in seguito ad un misterioso incidente durante la Prima guerra mondiale, al quale sopravvive miracolosamente, assume per magia l'aspetto di un maiale.
Wednesday, 15 December 2010
Tuesday, 14 December 2010
La città incantata (part II of the project)
A very big friend of mine asked me more details about the project on "Spirited Away", La Città Incantata, by hayao Miyazaki, and I would complete it.
Thank you very much for your collaboration
La città incantata (千と千尋の神隠し - Sen to Chihiro no kamikakushi) è un film d'animazione scritto e diretto da Hayao Miyazaki.
Il titolo originale potrebbe essere tradotto con Il rapimento spirituale di Sen e Chihiro, ma la lingua giapponese ha molteplici interpretazioni e molti concetti sono intraducibili, per questo è possibile solo una traduzione che si avvicini all'originale.
Thank you very much for your collaboration
La città incantata (千と千尋の神隠し - Sen to Chihiro no kamikakushi) è un film d'animazione scritto e diretto da Hayao Miyazaki.
Il titolo originale potrebbe essere tradotto con Il rapimento spirituale di Sen e Chihiro, ma la lingua giapponese ha molteplici interpretazioni e molti concetti sono intraducibili, per questo è possibile solo una traduzione che si avvicini all'originale.
Sunday, 12 December 2010
La Paix ou la Guerre? A. Saint-Exupéry
HOMME DE GUERRE, QUI ES-TU ?
Pour guérir un malaise, il faut l’éclairer. Et, certes, nous vivons dans le malaise. Nous avons choisi de sauver la Paix. Mais, en sauvant la paix, nous avons mutilé des amis. Et, sans doute, beaucoup parmi nous étaient disposés à risquer leur vie pour les devoirs de l’amitié. Ceux-là connaissent une sorte de honte. Mais, s’ils avaient sacrifié la paix, ils connaîtraient la même honte. Car ils auraient alors sacrifié l’homme : ils auraient accepté l’irréparable éboulement des bibliothèques, des cathédrales, des laboratoires d’Europe. Ils auraient accepté de ruiner ses traditions, ils auraient accepté de changer le monde en nuage de cendres. Et c’est pourquoi nous avons oscillé d’une opinion à l’autre. Quand la Paix nous semblait menacée, nous découvrions la honte de la guerre. Quand la guerre nous semblait épargnée, nous ressentions la honte de la Paix.
Il ne faut pas nous laisser aller à ce dégoût de nous-mêmes : aucune décision ne nous l’eût épargné. Il faut nous ressaisir et chercher le sens de ce dégoût. Quand l’homme se heurte à une contradiction si profonde, c’est qu’il a mal posé le problème. Lorsque le physicien découvre que la terre entraîne, dans son mouvement, l’éther où la lumière se meut, et quand, dans le même temps, il découvre que cet éther est immobile, il ne renonce pas à la science, il change de langage et renonce à l’éther.
Pour découvrir où loge ce malaise, il faut sans doute dominer les événements. Il faut, pour quelques heures, oublier les Sudètes. Nous sommes aveugles, si nous regardons de trop près. Il nous faut réfléchir un peu sur la guerre, puisque, à la fois, nous la refusons et l’acceptons.
Pour guérir un malaise, il faut l’éclairer. Et, certes, nous vivons dans le malaise. Nous avons choisi de sauver la Paix. Mais, en sauvant la paix, nous avons mutilé des amis. Et, sans doute, beaucoup parmi nous étaient disposés à risquer leur vie pour les devoirs de l’amitié. Ceux-là connaissent une sorte de honte. Mais, s’ils avaient sacrifié la paix, ils connaîtraient la même honte. Car ils auraient alors sacrifié l’homme : ils auraient accepté l’irréparable éboulement des bibliothèques, des cathédrales, des laboratoires d’Europe. Ils auraient accepté de ruiner ses traditions, ils auraient accepté de changer le monde en nuage de cendres. Et c’est pourquoi nous avons oscillé d’une opinion à l’autre. Quand la Paix nous semblait menacée, nous découvrions la honte de la guerre. Quand la guerre nous semblait épargnée, nous ressentions la honte de la Paix.
Il ne faut pas nous laisser aller à ce dégoût de nous-mêmes : aucune décision ne nous l’eût épargné. Il faut nous ressaisir et chercher le sens de ce dégoût. Quand l’homme se heurte à une contradiction si profonde, c’est qu’il a mal posé le problème. Lorsque le physicien découvre que la terre entraîne, dans son mouvement, l’éther où la lumière se meut, et quand, dans le même temps, il découvre que cet éther est immobile, il ne renonce pas à la science, il change de langage et renonce à l’éther.
Pour découvrir où loge ce malaise, il faut sans doute dominer les événements. Il faut, pour quelques heures, oublier les Sudètes. Nous sommes aveugles, si nous regardons de trop près. Il nous faut réfléchir un peu sur la guerre, puisque, à la fois, nous la refusons et l’acceptons.
Tuesday, 7 December 2010
千と千尋の神隠し - Sen to Chihiro no kamikakushi
LA CITTA’ INCANTATA
di H.Miyazaki, animazione, Giappone, 2001
Il viaggio nella città incantata è una favola, ma è anche un metaforico viaggio, tra la bellezza e il pericolo del mondo. Il titolo originale potrebbe essere tradotto con Il rapimento spirituale di Sen e Chihiro, ma la lingua giapponese si presta a molteplici interpretazioni e molti concetti sono intraducibili, per questo è possibile solo una traduzione che si avvicini all'originale. Kamikakushi è un concetto della tradizione giapponese: quando un bambino si perde si dice che è stato portato via spiritualmente da un dio (spesso uno dei capricciosi dèi minori) e si usa il termine kami-kakushi (nascosto dagli dei). Il bambino rapito o scomparso si risveglia poi lontano da dove è stato rapito e non ricorda nulla del tempo intercorso. Il titolo inglese Spirited Away sembra avvicinarsi maggiormente all'originale.
di H.Miyazaki, animazione, Giappone, 2001
Il viaggio nella città incantata è una favola, ma è anche un metaforico viaggio, tra la bellezza e il pericolo del mondo. Il titolo originale potrebbe essere tradotto con Il rapimento spirituale di Sen e Chihiro, ma la lingua giapponese si presta a molteplici interpretazioni e molti concetti sono intraducibili, per questo è possibile solo una traduzione che si avvicini all'originale. Kamikakushi è un concetto della tradizione giapponese: quando un bambino si perde si dice che è stato portato via spiritualmente da un dio (spesso uno dei capricciosi dèi minori) e si usa il termine kami-kakushi (nascosto dagli dei). Il bambino rapito o scomparso si risveglia poi lontano da dove è stato rapito e non ricorda nulla del tempo intercorso. Il titolo inglese Spirited Away sembra avvicinarsi maggiormente all'originale.
Thursday, 2 December 2010
Paradise Now?
“Ci sei mai stato al cinema?”
“Una volta, dieci anni fa, quando abbiamo bruciato il cinema Rivoli”
Said (Kais Nashef) vive a Nablus, incalzato da un passato da cui vuole riscattarsi e dall’idea di avere al più presto un Paradiso con cui sostituire l’inferno quotidiano.
Condivide quest’attesa con l’amico Khaled (Ali Suleiman), vivendo alla giornata in una città schiacciata dalle montagne e dall’occupazione israeliana.
Entrambi hanno una fede assoluta, incrollabile, che li sostiene fino a quando la loro attesa finisce.
E’ così che si entra nel vivo del film e nelle ultime 24 ore della vita di due kamikaze.
“Una volta, dieci anni fa, quando abbiamo bruciato il cinema Rivoli”
Said (Kais Nashef) vive a Nablus, incalzato da un passato da cui vuole riscattarsi e dall’idea di avere al più presto un Paradiso con cui sostituire l’inferno quotidiano.
Condivide quest’attesa con l’amico Khaled (Ali Suleiman), vivendo alla giornata in una città schiacciata dalle montagne e dall’occupazione israeliana.
Entrambi hanno una fede assoluta, incrollabile, che li sostiene fino a quando la loro attesa finisce.
E’ così che si entra nel vivo del film e nelle ultime 24 ore della vita di due kamikaze.
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