Thursday, 7 July 2011

RAGAZZI DA MATURITA’ O RAGAZZI DA PEDEGREE? (seconda parte)

PRIMA PROVA SCRITTA: ITALIANO

Ci è andata anche abbastanza bene, a parte il ventaglio di opzioni sui temi proposti per quest’anno dal nostro Ministero; la fiera delle banalità e delle impossibilità. Addirittura la Commissaria ha sottolineato che oggi il clima è stato bello e famigliare “da scuola privata”, mentre domani, per latino, tutti sull’attenti, perché il clima sarà “da classico”; ah, mi scusi, ma non è anche questo un liceo classico? Nessuna risposta.

Dai temi proposti non si direbbe, dato che i miei studenti, abituati a scrivere su temi quali la miseria e grandezza dell’uomo, la crisi della poesia del 900, il rapporto tra intellettuali e potere e rivoluzioni e rivolgimenti epocali (per citarne alcuni affrontati quest’anno), non si sono trovati esattamente a loro agio nel dover parlare di amore e odio, cibo e banchetti, di Facebook e del Grande Fratello.

Forse, dopo questa esperienza, sicuramente – e io per prima, con loro e per loro – si troverebbero a loro agio nel parlare di discriminazione, pregiudizi vari, ottusità e ignoranza.



SECONDA PROVA SCRITTA; LATINO

La versione di Seneca (l’”ingombrantissimo” Seneca) non ci ha fatto venire i brividi. Quello che ha creato spavento, terrore, angoscia e totale disorientamento è stato il clima da Gestapo messo in atto da queste aguzzine: in confronto la Stasi utilizzava metodi soft. Si comincia con la perquisizione e il ritiro di tutti i cellulari, lettori mp3 e robette varie, il che mi sembra più che comprensibile. E va bene. Si passa poi alla revisione di tutti i dizionari di latino, con successiva cancellatura di tutte le note e paroline, sparse qua e là a matita (operazione che richiede, per lo meno, una ventina di minuti), per poi proseguire con l’avviso che non si può chiedere niente, nessun aiuto, di nessun tipo, in nessun momento. Poi si dà la caccia agli informatori; si manda in esilio il povero segretario intento alle sue pratiche quotidiane in ufficio; si segrega il preside nel suo stanzino e si impedisce alle ragazze di utilizzare la loro toilette; possono tranquillamente andare in quella “profumata e allegramente decorata” toilette dei ragazzi (così non accedono all’altra ala dello stanzone vicina alla segretaria) subendo in questo modo il più atroce dei supplizi.

Ma il bello deve ancora venire: dato che i ragazzi della scuola privata sono arrivati alla terza liceo e all’ammissione all’esame di Stato solo copiando e imbrogliando, agevolati da chissà quali privilegi (certo privilegiati lo sono stati nel non avere avuto queste come insegnanti!), si pensa bene che ben tre su quattro Commissari esterni debbano stare qui a tenere a freno i membri interni, onde evitare che si faccia una scampagnata insieme traducendo Seneca. Invece, alla sfortunata classe del classico statale, a noi abbinata, spetta solo il controllo della Presidente che, poveretta, passa le giornate a correggere verbali, a guardare prospetti e fascicoli degli alunni e quindi tutto il carico del controllo e della direzione delle operazioni di controspionaggio spetta alla povera insegnante della classe di latino e italiano!

VecchioZioWalt

to be continued...

No comments:

Post a Comment