Tuesday 7 April 2020

L'uomo venuto dal Kremlino

L'uomo venuto dal Cremlino (nei panni di Pietro)
USA, 1968, di Michael Anderson con Anthony Quinn, Laurence Olivier, Oskar Werner, Alfred Thomas



Il film racconta la vita di un uomo, una vita che diventa storia perché egli decide di viverla ascoltando la voce della sua coscienza, quella che noi chia- “la voce del cuore”, che io mi ritrovo dentro e che mi spinge a cercare me stesso al di là del mio istinto, rapporti veri al di là delle simpatie naturali, uno scopo vero della vita al di là del mio interesse immediato.

 Questo uomo mette questa voce come centro della sua vita, ma la sua non è una decisione intimistica. Essa incide sulle circostanze che gli tocca vivere e, dunque, sulla sua epoca. È una scelta che ha gravi conseguenze: prima si ritrova in un campo di lavoro, poi si trova ad accettare l’investitura papale, tutte situazioni date da quella scelta avvenuta prima, sia nel tempo che nel suo cuore. A queste circostanze lui obbedisce, non le subisce. Non le vive come peso o come condanna, ma come occasioni che misteriosamente gli sono date per ascoltare sempre di più la voce del suo cuore, la voce cioè della sua coscienza. Nel campo di lavori forzati non è il lavoratore modello né il rivoluzionario solitario, ma un uomo che obbedisce alla realtà, lavorando come tutti, insieme a tutti, attento a che nessuno dimentichi quella voce che chiama ogni uomo a difendere e coltiva- re la sua umanità. Anche quando tornerà a Roma, misteriosamente libero dopo tanti anni, non imporrà se stesso, le sue voglie, le sue idee, ma ascolterà il rumore della città, la vita dei suoi abitanti, il dolore della povera gente, le domande dei sapienti, sempre attento a che ognuno possa trovare e frequentare quel rapporto che permette di diventare uomini, di maturare la coscienza del fatto che la vita di ognuno ha il compito di essere pienamente umana e vera. Questo uomo richiama, infatti, a tutti quelli che incontra, l’importanza di tornare lì «dove l’ultima volta si è sentito amore», cioè una risposta a quella voce del cuore. Quando accetterà il compito del papato, lo farà perché aveva già accettato, scelto e preferito di vivere la sua vita in rapporto stretto con questa voce che esiste nel cuore di ogni uomo.

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