Thursday, 9 April 2020

Paolo, apostolo di Cristo

Paolo, apostolo di Cristo  
(tit, originale Paul, Apostle of Christ) USA 2018, di A.Hyatt con J.Faulkner, J.Caviezel

Il film si svolge a Roma, presso la comunità di cristiani perseguitati da Nerone e nel Carcere Mamertino , dove Paolo è stato imprigionato perché ritenuto una minaccia per l'Impero Romano. L'imperatore Nerone lo ha condannato a morte. Il lungo viaggio di Paolo in questo posto è stato ricco di eventi. Un tempo, come Saulo di Tarso, perseguitava i cristiani senza sosta; poi, una volta convertitosi al cristianesimo, è diventato il perseguitato. Durante il suo percorso di vita ha conosciuto le percosse, la tortura e il naufragio.


Nel Mamertino, interagisce con il suo carceriere Mauritius e Luca l'evangelista. Mauritius è incuriosito da Paolo e cerca di capire come quest'uomo possa essere un tale pericolo per l'Impero. Luca, il suo fedele custode, si reca a fargli visita spesso in carcere nell’intento di raccogliere la sua storia e cosi scrivere quelli che saranno gli Atti degli Apostoli, la storia delle prime comunità cristiane in Occidente. Nel frattempo l'infame persecuzione dei cristiani sotto Nerone ha pieno effetto. Mentre il tempo si avvicina alla data della sua esecuzione, Paolo lotta con il perdono di Dio per i suoi peccati. Deve ricordare la grazia di Dio e vicino alla fine dice: "dove il peccato è prevalente, la grazia abbonda di più".
In questo film è molto bello il rapporto di amicizia tra Paolo e Luca. Paolo è un testimone per Luca; egli aveva incontrato Cristo e Luca incontra Paolo e attraverso di lui incontra Cristo. È davvero la trasmissione per prossimità anche per chi non l’ha potuto incontrare direttamente, così come noi, che l’abbiamo visto in qualcuno che ce lo ha trasmesso e oggi ne portiamo l’eredità.
La storia delle prime comunità cristiane a Roma è dolorosa e la tentazione di trasformare il discorso cristiano in politica è forte, soprattutto nei più giovani. L’impero romano aveva paura del Cristianesimo perché la vita di chi segue Gesù dava speranza anche ai più reietti della società (per questo Mauritius, il carceriere di Paolo non riesce a spiegarsi perché un uomo che gode dello stato di cittadino romano abbia sentito il bisogno di seguire Cristo).
Paolo racconta la sua storia a Luca (i dialoghi tra loro riportano i testi delle lettere paoline) e non vuole passare per un “santino” e nemmeno vuole che il risultato di questa “biografia” sia la presentazione di una vita perfetta e beata; insiste con Luca perché scriva anche della prigione, della cella scura, della fame, della paura e del rischio di essere oggetto di scerno e persecuzioni. Nessuno gli aveva promesso che seguire Cristo sarebbe stato una cosa facile.
Ma la vita di chi segue Cristo è prima di tutto un’amicizia e lo si vede dal rapporto tra Paolo e Luca; insieme, in prigione, amici, in un momento che potrebbe fare disperare chiunque, sono capaci di ricordare le avventure insieme agli altri apostoli, le battute tra loro, il loro bel modo di stare insieme. 
È interessante anche il rapporto che Paolo ha con Mauritius. Questi soffre per la figlia ammalata di un’oscura malattia e, nonostante tutti i sacrifici che continua a immolare agli dei pagani, non trova pace; ma nemmeno vuole accettare il suggerimento di Paolo di fare curare la figlia da Luca, ottimo medico. Alla fine cede e Luca si reca a casa sua per curarla con le sue abilità e non con la “magia”. Mauritius è molto colpito da questo, ma non è che si converta; riconosce il miracolo e diventano amici (anche se hanno religioni e culti diversi, anche se lui non capisce i motivi della loro fede, etc).

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