Un uomo per tutte le stagioni
(Regno Unito, 1966, diretto da F.Zinnermann)
È la storia di Thomas More, Gran Cancelliere d’Inghilterra. Thomas More nacque a Londra nel 1478 ed era un uomo potente e in vista alla corte d’Inghilterra. Di nobili origini, aveva studiato a Oxford, laureandosi in giurisprudenza. Fu amico e discepolo di Erasmo da Rotterdam ed era diventato una delle personalità più importanti nell’ambito degli studi umanistici e una delle menti più brillanti del Rinascimento.
Nel 1516 pubblico quell’opera che ancora oggi, per più di 20 generazioni, continua ad essere apprezzata come una delle opere più virtuose e intelligenti: l’Utopia. La fama di esperto giurista di Thomas More aveva attirato l’attenzione del re Enrico VIII, che lo volle al suo fianco, aprendogli la strada a una brillante carriera come ambasciatore straordinario, consigliere giuridico, consigliere privato del Re e infine Gran Cancelliere d’Inghilterra. Il divorzio di Enrico VIII (che, quindi, si risposò successivamente con Anna Bole- na) e i suoi tentativi di sottomettere il clero alla Corona, misero Thomas More in conflitto con il re stesso; nel 1534, in seguito all’Atto di Supremazia che obbligava il clero a rimettere ogni decisione al consenso del Re, Thomas More presentò le sue dimissioni da Gran Cancelliere d’Inghilterra e per due anni visse isolato e nel silenzio. Rimanendo fermo nella fede cattolica e rifiutandosi di riconoscere Enrico VIII come capo della Chiesa, fu condannato a morte nel 1535. Questa è la storia di un uomo, un letterato, un intellettuale, politico, maestro nella diplomazia, filosofo, geniale giurista che venne condannato a morte. Thomas More avrebbe potuto ricorrere a tutti gli strumenti dialettici e a tutti i sofismi giuridici per arrivare a un compromesso, ma non lo fece. A costo della propria vita, decise di affermare fino alla fine il suo ideale, che andava oltre a qualsivoglia potere; volle affermare la sua fede, offrendo testimonianza della sua fortezza d’animo e della sua dignità di uomo libero. È il dramma di un uomo che, nel conflitto tra la Ragione di Stato e la Coscienza, ascoltò esclusivamente la voce della sua coscienza, la voce del cuore, la voce della vera libertà. È la storia di un uomo libero, che amò il suo Paese, la sua epoca, il suo re, la sua famiglia e i suoi amici, però amò anche l’ideale per cui viveva.
Il un film, darsi ma senza soprattutto apparire, il personaggio un di Thomas lavorare a fondo More “ci richiami la pazienza come col silenzio, un vedersi abbandonati mentre si segue con tenacia, un sapersi dimenticati facendo memoria. Santa Teresina parlava del silenzioso profumo dei petali di rosa sotto i passi di chi li calpesta, dell’in- genua bellezza delle margherite vicino alle quali si passa senza fare loro caso e del bimbo che dwwrme senza timore fra le braccia di suo padre. Contempliamo in primo luogo questa virtù come propria di Dio: egli è come se scomparisse; la sua grandezza si manifesta appunto nel sommergersi e quasi confondersi dentro al ritmo della storia e delle leggi dell’universo, che egli creò e che, con la passione di Gesù Cristo, ha riscat- tato. Forse, questo abbandono di Dio (e quello di Gesù Cristo alla sua missione e al suo compito, che fondarono la sua passione) potrà illuminarci nel nostro quotidiano, facendocelo affrontare nel segno di tutti i passi della Compagnia.
Il un film, darsi ma senza soprattutto apparire, il personaggio un di Thomas lavorare a fondo More “ci richiami la pazienza come col silenzio, un vedersi abbandonati mentre si segue con tenacia, un sapersi dimenticati facendo memoria. Santa Teresina parlava del silenzioso profumo dei petali di rosa sotto i passi di chi li calpesta, dell’in- genua bellezza delle margherite vicino alle quali si passa senza fare loro caso e del bimbo che dwwrme senza timore fra le braccia di suo padre. Contempliamo in primo luogo questa virtù come propria di Dio: egli è come se scomparisse; la sua grandezza si manifesta appunto nel sommergersi e quasi confondersi dentro al ritmo della storia e delle leggi dell’universo, che egli creò e che, con la passione di Gesù Cristo, ha riscat- tato. Forse, questo abbandono di Dio (e quello di Gesù Cristo alla sua missione e al suo compito, che fondarono la sua passione) potrà illuminarci nel nostro quotidiano, facendocelo affrontare nel segno di tutti i passi della Compagnia.
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