Saturday 24 November 2012

La musica del cuore



Tit. originale The music of the heart


USA 2000, di W.Craven

con M.Streep, A.Basset, A.Quinn



Nei progetti di Roberta non c'era sicuramente quello di fare l'insegnante. Pur di continuare la sua vita apparentemente perfetta, un marito, due figli, una casa perfetta, rinuncia a quello che era il sogno della sua giovinezza: il violino.
Poi, improvvisamente, tutto quello che lei credeva indistruttibile crolla come un castello di carte; il marito la lascia e la sua vita perfetta se ne va con lui, portandosi via tutto ciò in cui lei aveva sempre creduto. L'esistenza di Roberta viene profondamente sconvolta da circostanze e da imprevisti che lei non aveva scelto né desiderato, ma che si rivelano una speranza e una nuova passione da dedicare. Conoscendo i suoi alunni e cominciando a preoccuparsi per loro, capisce che, come lei, anche loro sono esseri pieni di bisogni e necessità, e l'unica cosa di cui necessitano veramente è trovare una realizzazione per la loro vita. Comprende che non tutto ruota attorno a sé e che si può dedicare la propria vita a qualcuno al di fuori di se stessi; li ascolta, li consiglia, li segue e ha sempre a cuore il loro destino e quindi la loro educazione.

Non è solamente una maestra di violino, che insegna note e pezzi musicali, ma impara ad amarli davvero e non di un amore sentimentale. Difatti non cerca mai di essere la loro "amica" o di rendersi particolarmente simpatica ai loro occhi; un giorno Roberta, fino ad allora ripresa costantemente dai colleghi perché troppo diretta o perché troppo poco tenera verso i bambini (atteggiamento riprovevole agli occhi dei colleghi), viene invece accusata di essere diventata troppo "melensa"; così ai bambini non piace più! Il rapporto che si instaura è davvero autentico; non si basa sulla bravura dell'insegnante o sulle capacità degli allievi, ma su un rapporto di amicizia disinteressato e attento all'identità dell'altro.

Il film ci mostra, inoltre, quanto può dare fastidio al potere la novità, l'imprevisto, il cambiare dello status quo delle cose. Roberta vuole insegnare a suonare il violino ai bambini che provengono dai quartieri più malfamati della città e coloro che le stanno attorno pensano che sia solo una perdita di tempo: dato che sei povero, sei anche incapace. Il violino è lo strumento "nobile" per eccellenza e non è adatto a tutti. Questa novità disturba, perché qualsiasi trasformazione comporta uscire dalla tranquillità e sconvolge le proprie sterili abitudini; i violini di Roberta provocheranno nei suoi alunni nuove speranze e necessità, mentre nei colleghi, immersi nella mentalità comune, invidie e paure.

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