Saturday 15 March 2014

V.Andreoli - Lettera a un insegnante (part 2)

…Potrei continuare all’infinito a sostenere i vantaggi di un cambio di strategia che ponga la classe al centro dell’insegnamento: il gruppo invece che il singolo. Lo spirito di gruppo, il legame, la solidarietà, l’interesse per l’altro che non è mai considerato un antagonista, un nemico, ma un compagno di squadra, di classe: una rete che tiene insieme, una rete che lega tutti. E in questo clima il richiamo, la correzione non sono mai un fatto traumatico, ma semplicemente una direttiva perché l’insieme funzioni meglio e il singolo divenga insieme.
In questo modo scompare anche un’altra punizione frequente nella scuola e altrettanto drammatica: la punizione dei propri compagni...
…Ciò mostra come talora lo stile punitivo non si limiti all’insegnante nei confronti degli allievi, ma sia assunto da alcuni compagni nei confronti di altri. 
Alcune caratteristiche della personalità e del comportamento di un allievo in classe sono ad alto rischio. Sovente la vittima è il primo della classe oppure qualcuno che gode della simpatia di un certo insegnante, allora gli esclusi operano una sorta di compenso e di punizione per l’ingiusto vantaggio colpendo in tal modo indirettamente l’insegnante che lo ha elevato a questo rango…

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