Saturday 3 October 2015

I Miserabili

drammatico, USA 1998
di B.August
con L.Neeson, G.Rush, U.Thurman, C.Danes
(segue scheda di lavoro per i ragazzi)
La storia verte, ovviamente, sul personaggio di Jean Valjean, un uomo molto povero che ruba un pezzo di pane per sfamarsi, ma viene arrestato. Dopo vent'anni di lavori forzati, Jean Valjean viene rimesso in libertà, sia pure condizionata. Dopo tante violenze subite, Valjean è diventato un uomo privo di moralità, ladro e imbroglione, pronto a vivere solo di crudeltà e forza bruta. Nel trasferirsi dal carcere di Toulon a Digione, dove deve presentarsi alle autorità, Valjean si ferma a Dignè. Il Vescovo del luogo lo accoglie con grande rispetto, ma Valjean nella notte lo picchia, ruba l'argenteria e fugge. Viene ripreso ma il Vescovo lo scagiona completamente. Profondamente toccato dal gesto di perdono del religioso, Valjean riesce a cambiare vita. Così Jean Valjean diventa un uomo nuovo, votato al bene degli altri e, qualche anno dopo, diviene ricco aprendo una fabbrica e tanto influente e rispettato da essere eletto, nel 1822, sindaco della piccola cittadina di Viagau, sotto il falso nome di Signor Lemairie.

A comandare il corpo di polizia del piccolo centro arriva il rigido ispettore Javert: Valjean lo riconosce come una delle guardie dei tempi della sua prigionia. I due si scontrano subito sul modo di amministrare la giustizia, finché Javert a sua volta riconosce la vera identità del sindaco e lo minaccia di denunciarlo alla corte di Parigi. La denuncia va avanti, ma viene trovato un altro Jean Valjean che viene processato. Un giorno, però, una responsabile della fabbrica fa licenziare Fantine, una giovane donna, perché madre di una bambina, Cosette, senza essere sposata. Jean Valjean non ne sa nulla. Questa donna, ora senza lavoro, per garantire alla sua bambina un futuro, arriva a prostituirsi, mandando i soldi a una coppia di locandieri, i Thenardier, che tenevano la bambina, e a vendere i suoi capelli e i suoi incisivi. Fantine viene arrestata e Jean Valjean obbliga l'ispettore, Javert, a liberarla. Viene a conoscenza della sfortunata vita di Fantine, ormai molto malata e cerca di aiutarla. Non riuscendo a impedirne la morte, decide di prendere con sé Cosette e di accudirla come un padre farebbe con la propria figlia.
Ma i due sono costretti a nascondersi a lungo, perché Jean Valjean è perseguitato da Javert, l'ispettore che dopo molte indagini ha riconosciuto in lui un galeotto recidivo. Javert in questo romanzo rappresenta la società, la giustizia cinica, spietata e metodica, completamente priva di misericordia.
La storia fa un salto temporale di alcuni anni: Valjean e Cosette sono a Parigi. Ora Cosette è maggiorenne e innamorata di Marius, un giovane studente che lotta, insieme ad altri rivoluzionari, sotto la guida di Eljoras, per la costituzione della Repubblica. Durante i moti rivoluzionari Marius è ferito gravemente, ma viene portato in salvo proprio da Jean Valjean. Quando si alzano le barricate della Rivoluzione, Javert viene fatto prigioniero, Valjean potrebbe ucciderlo ma lo salva.
Javert, invece, vendicativo, ribalta la situazione e tiene Valjean sottotiro: ma anche lui non lo uccide e lo arresta. Ma ormai, davanti a quest’uomo così cambiato, le sue sicurezze fondate sulle sue idee circa il bene e il male vacillano: Jean Valjean, che si era già costituito una volta per salvare un innocente e che, pur potendolo uccidere, lo ha risparmiato lo ha sconvolto. Javert infine preso dallo sconforto, si getta nella Senna, lasciando finalmente Jean Valjean libero.



EVENTI STORICI
Sullo sfondo, dei tentativi di ribellione soffocati a suon di cannonate in una Parigi che pochi decenni prima aveva assaporato ideali troppo elevati da poter essere spazzati via dalla Restaurazione e dal Congresso di Vienna.

Cronologia che accompagna lo sviluppo della vicenda:
1815  sconfitta di Waterloo 
1830  Rivoluzione di luglio a Parigi. Movimenti rivoluzionari in tutta Europa 
1831  Problemi a Lyon. Insurrezioni in Italia. Inasprimento della rivoluzione polacca. 
1834  Insurrezioni in aprile a Lyon e Parigi; si forma la Quadruplice Alleanza tra Spagna, Portogallo, Inghilterra e Francia. 
1848  febbraio; Rivoluzioni, movimenti nazionali e liberali in Italia e Germania. La rivoluzione a Parigi interrompe la stesura del romanzo di Hugo. Il manoscritto de I Miserabili si interrompe. Victor Hugo è nominato sindaco del suo circondario a Parigi ed è eletto deputato in parlamento. Il 6 luglio scoppia la sommossa popolare ed essendo lui ostile a questi mezzi, è costretto a lasciare la sua abitazione. Il 10 dicembre viene eletto alla Presidenza della repubblica Luigi Napoleone, il futuro Napoleone III. Hugo lo sostiene. 
1851 2 dicembre; colpo di stato di Luigi Napoleone; Hugo tenta con alcuni parlamentari di organizzare una resistenza; 10 dicembre - Hugo lascia la Francia con passaporto falso e raggiunge Bruxelles. 
1852  9 gennaio; Napoleone III è imperatore; in Italia, nel Piemonte –Savoia Cavour è primo ministro. Napoleone III firma il decreto di espulsione di Hugo. 
1853 scoppia la guerra russo-turca che diverrà la Guerra di Crimea 
1855  accordi di Plombiéres tra Napoleone III e Cavour 
1860 dopo aver pronunciato un discorso in lode di Garibaldi riprende la stesura del romanzo I Miserabili, rimasto incompiuto. 
1862 Campagna francese in Mexico; primo tentativo di Garibaldi contro Roma; Bismark in Germania è primo ministro. Esce finalmente Les Miserables, parte 1 e 2. 
1866 L’Austria è battuta a Sadowa dalla Prussia, alleata dell’Italia 
1870 4 settembre; dopo la sconfitta di Sedan il Francia è proclamata la Repubblica: Hugo può allora ritornare a Parigi, acclamato dalla folla. Assedio di Parigi. 
1871 Armistizio con la Prussia. Insurrezioni a Parigi portano alla nascita della Comune. Hugo è eletto deputato ma viene presto espulso per avere difeso i “vinti della Comune” 


LA VICENDA e IMPORTANZA SOCIALE
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Victor Hugo, pubblicato in due diverse riprese (l’autore interruppe il romanzo durante la rivoluzione del 1848)
Il romanzo nasce sullo sfondo di una spiccata sensibilità di Hugo nei confronti dei problemi sociali, a cominciare da quello del sistema penale vigente in Francia e dalla miseria degli operai, degli anziani, dei bambini illegittimi, dei deboli in genere. La miseria, ovvero “la cosa senza nome”; senza nome perché la classe dirigente si rifiuta di nominare questa piaga. I Miserabili nascono quindi dalla determinata volontà di fare luce su quest’ombra, di scrivere un libro “specchio” di una condizione sociale.

Scrive infatti Hugo: “lei ha ragione, Signore, quando mi dice che il libro I Miserabili è scritto per tutti i popoli. Non so se sarà letto da tutti, ma è scritto per tutti. E’ rivolto all’Inghilterra protestatante come alla Spagna cattolica, all’Italia come alla Russia, all’Europa come alla Francia. I porblemi sociali superano le frontiere. Le piaghe del genere umano, queste larghe piaghe che coprono il globo, non vengono circoscritte dalle linee blu e rosse tracciate sul mappamondo. Nell’ora, ancora così cupa della civiltà in cui viviamo il miserabile si chima Uomo . Egli agonizza sotto tutti i climi, e geme in tutte le lingue.

Occorre soffermarsi un attimo sul significato che Hugo da al vocabolo “miserabile”. Negli anni 1850, il “miserabile”, nel linguaggio di tutti i giorni, è legato al concetto di criminale, di pericoloso emarginato destinato presto o tardi a subire i rigori della giustizia. Sicuramente Hugo si era sempre schierato dalla parte dei deboli, dei “condannati”.

Il popolo di Parigi soffre; emerge chiaramente dalle note dell’autore una lettura di Parigi “studiata nel suo atomo”, che contempla la figura e il destino dei bambini proletari di Parigi con profonda simpatia; spesso sfruttati e sottoposti a condizioni lavorative drammatiche, essi sono lo specchio di uno dei più ignobili scandali della prima società industriale; lo sfruttamento minorile.

Diciassette anni occorsero per la sua stesura; quando ne uscirono le prima due parti, nell’aprile 1862, alle 4 del pomeriggio ne erano state vendute 3500 copie; in una settimana si esaurì la prima tiratura e il traguardo delle centomila copie fu raggiunto in pochi mesi. I lettori de I Miserabili sono gli operai delle fabbriche e gli abitanti dei sobborghi, che organizzano delle collette-lotterie per racimolare i 12 franchi necessari per acquistare l’opera che poi sarebbe restata al vincitore estratto a sorte, dopo che tutti i partecipanti l’avessero letta. Intorno al romazo si formò un movimento di opinione ritenuto pericoloso. Il regime di Napoleone III per prudenza non vietò la vendita del libro, ma venne, in un qualche modo, comunque attaccato violentemente dalla critica letteraria e dalla stampa, soprattutto cattolica.

si propone quindi ai ragazzi, durante o dopo la visione del film, di lavora sulla allegata scheda di analisi.






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