Tuesday 6 October 2015

La Riforma protestante (classe seconda media)

una proposta per non dimenticare nessuno

Dopo aver individuato l’argomento più importante di questo anno scolastico per la classe seconda,  la Riforma protestante e la Riforma cattolica (o Controriforma), su essa ho proceduto nell’individuazione di metodologie adeguate a tutte le diverse “intelligenze” presenti in classe. La classe non era attrezzata di LIM, ma è stato predisposto un orario interno delle ore di lettere in modo da permettere l’uso di una LIM di un’altra classe, per tutte le ore di storia, vista l’importanza dell’uso dell’immagine per l’apprendimento della disciplina, insistendo molto sulla motivazione e sulla comprensione globale, per poi passare a quella analitica. La proposta didattica sulla Riforma ha quindi spaziato dalla lezione frontale tramite presentazione in Power Point, alla visione di filmati e ascolto di testi, a lavoro a gruppi per la rielaborazione, la creazione di mappe concettuali e per la redazione di carte storiche, a esercizi multimediali di verifica formativa, a redazione di cartelloni e linea del tempo per la classe, ad attività ludiche sul lessico specifico, è risultato particolarmente di successo una versione del gioco “taboo” con le parole della Riforma, interamente organizzato dai ragazzi.
Fase 1: preparazione
Abbiamo individuato sul testo e sulle slides proposte una cinquantina di parole (almeno due a testa) e preparato dei cartoncini colorati. Ho distribuito ad ogni ragazzo una parola e ciascuno, utilizzando il libro di testo, ma non il dizionario (almeno in prima battuta, se poi trovato in difficoltà allora sì, con il dizionario) doveva scriverne sul quaderno la definizione, la spiegazione “con le tue parole”; una volta controllata l’efficacia della definizione, sempre ciascuno, ma facendosi aiutare dal compagno di banco, doveva individuare cinque parole, contenute nella definizione (a anche altre in aggiunta) definite le “parole proibite”, quelle che non si possono utilizzare per spiegare la parola centrale.
Ad es. se la parola era “ERESIA” non si poteva dire: religione, tribunale, strega, inferno, dottrina.
Appena terminata una parola e scritte le “parole proibite” sul cartoncino colorato, era possibile passare ad un'altra parola. Chiaramente chi faceva più parole aveva un incentivo di gratificazione!
Fase 2; il gioco
 I ragazzi della classe sono stati divisi in 4-5 squadre di circa 5 alunni ciascuno. Ogni squadra, a turno, mandava un componente a ricevere il cartellino con la parola e tornava a spiegare alla sua squadra, affiancato dal componente di una squadra avversaria che verificasse (guardando quindi il cartellino) che non venissero dette, nella spiegazione, le “parole proibite”. Indovinata una parola, lo stesso componente poteva passare ad un'altra, nel tempo di 2 minuti (verificare la tempistica a seconda dell’argomento e della tipologia della classe). Finiti i cartellini, ha vinto la squadra che ha indovinato più parole.
Il gioco di squadra in questo senso ha comportato il fatto che i ragazzi si divertissero e allo stesso tempo apprendessero parole utili a comprendere un argomento difficile come la Riforma e Controriforma.
Alcune parole utilizzate:
concilio
predestinazione
protestante
libero arbitrio
tesi
indulgenza
eresia
sacramento
celibato
anglicanesimo
bolla
conversione
strega
abiura
etc

Vi lascio immaginare cosa è potuto venire fuori dal “celibato”… tra “la festa che fa lo sposo” al “quello che celebra il matrimonio”!




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