Tuesday 20 October 2015

Il sistema feudale in gioco


Se vi trovate a dover spiegare a una classe prima media il sistema feudale, perché non pensare di proporre una simulazione dell’organizzazione di un feudo?

Dopo aver spiegato a livello globale come era la vita nei tre “ambienti” vissuti dalla popolazione dell’Alto medioevo (il “castello”, il monastero e la vita nei campi) è possibile fare un gioco molto simpatico che porta via giusto il tempo di una lezione più alcuni momenti di “aggiornamento” nelle lezioni seguenti.

Ma andiamo con calma.

Con questo “gioco” sul sistema feudale è possibile coinvolgere tutti i ragazzi della classe, valorizzando chi magari si trova in difficoltà, insegnando loro nuovi termini, lavorando su carte, con strumenti materici, disegni e tutto quello che la fantasia vi suggerisce.


1) innanzitutto occorre disegnare su un grande cartellone un grande feudo, con i suoi confini (operazione che offre la possibilità di lavorare sulla distinzione tra “marca” e “contea”) e dividere già sul cartellone, con linee tratteggiate i confini di ogni sua sotto-spartizione, cioè i territori che il feudatario darà a ogni valvassore. Le terre del valvassore verranno a loro volta divise tra quattro valvassini, sempre con linee tratteggiate, e quindi la terra di ogni valvassino verrà divisa tra due o più contadini. Una volta che mostrerete ai ragazzi il feudo si comincerà a creare curiosità…

2) occorre quindi distribuire i ruoli ai ragazzi. La mia classe era composta da 26 alunni per cui:

1 re

1 vescovo

1 vassallo

3 valvassori (valvassore1, valvassore 2, valvassore 3)

1 dama, sorella del vassallo

1 cavaliere, fratello del valvassore 2

3 monaci

1 mugnaio

4 valvassini (valvassino A, valvassino B, valvassino C, valvassino D)

8 contadini

2 missi dominici

totale: 26 alunni coinvolti



3) occorre quindi osservare la piramide del sistema feudale, di modo che i ragazzi possano vedere in quale posizione si collocano. Bisogna tranquillizzare tutti, non è detto che chi si trova in fondo non valga nulla, anzi! Nel gioco sarà quello che fa di più!

AZIONI
Si parte!

1) Si comincia con le azioni del re che riceve i suoi sottoposti (cui verranno affidati i 2 territori in cui è stato diviso il feudo.

Sarebbe bene cercare una formula di “investitura” (spiegare bene questa parola!) sia dei vescovi che dei vassalli che dei cavalieri, magari adattando il linguaggio perché sia alla portata dei ragazzi. Se si vuole rendere più completo il gioco perché non incoronare anche il re?

Ad esempio:

Giuramenti di Quierzy Quierzy, 21 marzo 858

Giuramento dei fedeli.
Con l'aiuto di Dio vi servirò con fedeltà per quanto saprò e potrò, senza alcun inganno o frode, ma col consiglio e l'aiuto, secondo il mio incarico e la mia persona, affinché possiate mantenere ed esercitare con [senso del] dovere, dignità e fermezza quel potere che Dio vi concesse con la carica di re e con il regno, sia per volontà sua, sia per la salvezza vostra e dei vostri fedeli.

Giuramento del re.
Con l'aiuto di Dio anch'io, per quanto saprò e potrò ragionevolmente fare, tratterò con onore e proteggerò ciascuno di voi [fedeli] secondo il suo rango e la sua persona e, onorato, nonché protetto, lo custodirò lontano da ogni male, condanna e inganno e garantirò ad ognuno la propria legge ed il proprio diritto e sarà usata la giusta misericordia nei confronti di chi ne avrà avuto necessita e che l'avrà meritata, come un re fedele deve premiare e salvaguardare i suoi fedeli secondo giustizia e rispettare la legge ed il diritto di ciascuno in un Unico ordinamento e deve elargire la giusta misericordia ai poveri e a coloro che la meritano.

E non abbandonerò questo [impegno], né per sollecitazione, né per odio, né per esortazione ingiusta, per non compiacere nessuno, per quanto lo consenta 1'umana fragilità e per quanto Dio mi avrà donato intelletto e potere; e se qualcosa mi condizionerà inconsapevolmente contro di ciò a causa della [umana] debolezza, dopo che lo avrò riconosciuto, cercherò di porvi rimedio spontaneamente.

OMAGGIO
Il futuro vassallo si presentava al signore, si inginocchiava davanti a lui e poneva le mani nelle sue. Questo gesto simbolico esprimeva sottomissione: con esso il vassallo si impegnava a mettere al servizio del signore la forza del suo braccio. Contemporaneamente pronunciava una formula di omaggio.

IL GIURAMENTO DI FEDELTA’
L’omaggio era seguito dal giuramento di fedeltà, che fin dal tempo di Carlo Magno il vassallo pronunciava tenendo la mano destra su un oggetto sacro. Per mezzo del giuramento religioso il patto di vassallaggio acquistava un carattere sacro che lo poneva al di sopra di tutti gli altri legami, compresi quelli familiari.

LA CONCESSIONE DEL FEUDO
Una volta compiuti questi riti, il signore procedeva alla concessione del feudo, che consisteva quasi sempre in un pezzo di terra. Secondo un uso antico, il signore consegnava al vassallo al momento dell’investitura un oggetto simbolico che rappresentava il feudo (ad. Es. una spiga, una zolla di terra, un grappolo d’uva che possono essere disegnati su uno scudo o su uno stendardo, o semplicemente su un pezzo di carta!). Con ciò si assumeva l’obbligo di proteggere il vassallo. Il vassallo, da parte sua, si impegnava a dare al signore consiglio e aiuto. Il “consiglio” significava l’obbligo di prender parte alle assemblee convocate dal signore; l’”aiuto” voleva dire che egli doveva combattere per il suo signore e contribuire alle sue spese.

Non era raro che il signore usasse donare al suo feudatario un’ intera armatura, che portava lo stemma del signore. Questo era per il feudatario un onore immenso e molto spesso le bellissime armature erano oggetto di vanto, ma anche di grande riconoscimento.



2) Dopo aver dato i feudi al vassallo e al vescovo, il vassallo procede, a sua volta, con la distribuzione delle terre ai 3 valvassori, con la stesso, o simile, formula di investitura.

3) Quindi il re procede con la investitura del cavaliere, che viene poi mandato a combattere dove il re decide (alle Crociate o dove crede chi farà il re!). Il valvassore 2, quindi, si reca con il fratello dal re, poiché è il re che decide della sua sorte. È importante qui ricordare che il fratello del valvassore diventa cavaliere perché non può ricevere anche lui un feudo. Ma non scomparirà, tornerà nel corso del gioco a raccontare delle sue imprese alla corte del re o al castello del fratello.

4) Il valvassore 3 invece torna dal re con la sorella. Anch’ella affida la sua vita al re. Il fratello chiede per lei quale sarà il suo destino al re: andrà in sposa a uno degli altri valvassori o finirà in convento? Sarà il re a deciderlo.

5) Il vescovo, che riceve ugualmente una investitura e viene mandato nel suo feudo dove avrà modo di organizzare la vita del monastero con i 3 monaci. Quindi assegna gli incarichi ai suoi monaci; uno potrebbe essere un amanuense, uno occuparsi della coltivazione dei campi, uno invece fare il botanico e i tre ragazzi che sono incaricati di fare i monaci faranno proprio attività di questo tipo.

- l’amanuense si diletterà nella ricopiatura di una pagina di un testo, completa di miniatura e scritta in grafia carolina!

- Il botanico cercherà a casa piante officinali (nomi latini e loro funzioni) e ne porterà a scuola qualche esemplare (è sufficiente il rosmarino, la salvia, la menta o qualche altra erba medicinale di facile reperimento)

- Il monaco addetto alla coltivazione dei campi si comporterà come gli altri contadini, come illustrerò più avanti, portando una parte del raccolto al vescovo e tenendo il restante per la vita del monastero

6) Il valvassore 1 sarà quello che organizzerà maggiormente il lavoro dei suoi sottoposti. Chiamerà quindi i suoi 4 valvassini, con i quali ripeterà la cerimonia dell’omaggio, dividendo il suo terreno in 4 parti che verranno distribuite tra loro (ad uno toccherà anche la parte con il mulino e quindi il mugnaio a lui sottoposto)

7) Una volta designati i valvassini A, B, C, D, ciascuno di essi avrà a disposizione due contadini, ai quali ciascun valvassino indicherà cosa coltivare o come utilizzare il proprio campo. Attenzione! Alcuni prodotti non possono essere coltivati…perché non erano ancora arrivati in Europa! Quindi niente patate, né pomodori, ma piuttosto grano, viti, alberi da frutta, foraggio per gli animali, ecc.


PRATICAMENTE

Il grande cartellone ora contiene tutte le suddivisioni (linee tratteggiate) dai vassalli ai valvassini ai terreni dei singoli contadini, ma come mostrare concretamente che il contadino coltiva il campo, se ne tiene una parte e il restante lo da al suo signore?

Occorre disegnare su altri fogli una copia del singolo feudo, ricalcando i confini sul cartellone e quindi tagliandola. Una volta tagliato il feudo lo si da in mano al valvassore che ne ricalca i confini del territorio dato al valvassino e lo ritagli, consegnandolo materialmente al valvassino; egli traccia, ricalcandole dal foglio la spartizione dei campi dei contadini e le ritaglia per consegnarle in mano ai contadini stessi. Ora gli 8 contadini avranno in mano pezzi di carta, come pezzi di un puzzle che andranno poi a ricomporre il feudo e su queste tessere del puzzle disegnano i prodotti a loro indicati.

Es. un contadino disegnerà le spighe per indicare il grano, un altro le viti o l’uva per indicare i vigneti, un altro ancora colorerà tutto di verde per indicare i campi lasciati a foraggio, ecc.

8) Ora occorre mettere in pratica il sistema delle corvées, cioè dei tributi che i contadini devono rendere al loro signore/valvassino, il quale a sua volta, trattenendone una parte per sé, ne restituisce a sua volta al valvassore, questi al vassallo, etc. L’attività può avvenire nella lezione successiva, quando tutti i contadini hanno completato la coltivazione dei loro campi.

9) Nel frattempo il re “sguinzaglia” i suoi missi dominici, un ecclesiastico e un laico a controllare che tutto proceda bene e nessuno violi le norme di obbedienza e rispetto del signore.

PRATICAMENTE
I ragazzi/contadini che hanno disegnato sui loro rispettivi fogli i prodotti del loro campo si recano dai loro valvassini A, B, C e D, i quali ritagliano dal foglio una piccola porzione di foglio che resta in mano ai contadini. Poi questi vanno dal valvassore 1 il quale taglia a sua volta un piccolo pezzo di ogni foglio che gli viene consegnato da lasciare al valvassino (che a questo punto avrà 8 piccoli pezzi del puzzle in mano). Il valvassore 1 ritaglierà un piccolo pezzo a sua volta da ogni foglio (degli 8 fogli che ha ricevuto) e consegnerà il restante foglio al vassallo, e questi al re.

Sembra complicato… ma è facilissimo!

Ora se tutti rimettono insieme i pezzi si viene a comporre il puzzle, che però mostra quanto di un appezzamento di terreno ogni persona si trattiene e quanto invece finisce al sovrano.

La stessa cosa farà il monaco addetto alla coltivazione dei campi, che andrà dal vescovo, ritaglierà un pezzetto dal suo foglio da lasciare al monastero e il vescovo andrà di nuovo dal re trattenendosi qualcosa per sé.

I due ragazzi incaricati di fare i missi dominici controllano che tutto righi dritto!

10) Non dimentichiamo il mugnaio che risiede nel terreno di un qualche valvassino (in mancanza di alunni potrebbe essere uno stesso valvassino o un contadino a espletarne la funzione) che chiede anche lui una parte di raccolto a chi dei contadini e dei vassalli aveva coltivato il grano, come “pagamento” della macina. E anche lui compone con la sua piccola parte una tessera del puzzle.

11) Come conclusione dell’attività (nel frattempo si è proseguito il programma di studio in classe, raccontando di guerre, imprese e azioni dei cavalieri) è bene che il cavaliere desinati torni e racconti alla classe delle sue imprese. Se ci fosse un alunno in più potrebbe fare il cantastorie e dopo essersi fatto raccontare le imprese dal cavaliere, potrebbe metterle sotto forma di poesia e cantarle alla classe! (oppure potrebbe farlo il cavaliere stesso, anche se di per sé non avrebbe queste doti…)

Questo tipo di attività è piaciuta moltissimo alla mia classe. Tutti hanno compreso il funzionamento del sistema feudale e si sono divertiti con le investiture (qualcuno ha anche fabbricato una spada con la quale il re toccava la spalla del cavaliere). Ma soprattutto si è potuto coinvolgere tutti, in un modo divertente e non noioso. Un ragazzo, DSA, che aveva la funzione del cavaliere, talmente entusiasta di essere al di sopra degli altri, si è disegnato armatura e scudo e ha preparato, oralmente, un racconto in rima delle sue imprese contro i Mori di Spagna!

Le varianti potrebbero essere moltissime, anche utilizzando lavagne multimediali su cui disegnare, mettendo in sottofondo musiche medievali, disegnando sul cartellone i vari ambienti (campi, castello, monastero) e conoscendone le strutture, ecc.

L’unica delusione l’ha avuta la ragazzina che aveva la funziona della dama; lei sperava di andare in sposa a un importante valvassore, ma è finita…in convento!

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