Nelle strade di Dublino un ragazzo e una ragazza si incontrano (e il regista si abbandona all’universalità di questa speranza di gratuità lasciandoci proprio conoscere the Boy and the Girl). Lui è un musicista di strada tormentato dal ricordo di un amore perduto che gli impedisce di ricominciare a vivere; e nonostante il suo grande talento continua ad aggiustare elettrodomestici nella bottega di papà e a suonare per le strade della città. Lei è una giovane immigrata della repubblica ceca, madre di una bambina e sposata con un uomo lontano, che ormai non ama più. E suona il pianoforte divinamente. Bene: la trama è già fatta. Si incontrano, sono fatti l’uno per l’altra; si innamorano, si mettono insieme e fine. E invece no.
Thursday, 18 November 2010
Wednesday, 17 November 2010
No basta rezar!
a tutti gli insegnanti ed educatori, per iniziare bene la giornata...
(n.d.r. in ricordo di una giornata a Milano)
NO BASTA REZAR (Mercedes Sosa Y Silvio Rodriguez)
No, no, no Basta rezar
hacen falta muchas cosas
para conseguir la paz (Bis)
(n.d.r. in ricordo di una giornata a Milano)
NO BASTA REZAR (Mercedes Sosa Y Silvio Rodriguez)
No, no, no Basta rezar
hacen falta muchas cosas
para conseguir la paz (Bis)
Monday, 15 November 2010
Joyeux Noel
Li hanno chiamati episodi di “fraternizzazione” questi fatti inspiegabili, ma realmente accaduti nelle trincee sul fonte occidentale della IGM, tra Svizzera, Francia, Germania; in diversi punti, nella cosiddetta “no man’s land” piccoli gruppi di soldati di schieramenti diversi si sono “incontrati” la notte di Natale del 1914, concedendo una tregua alle ostilità.
Se giudichiamo i fatti con gli occhi di oggi, di chi ha visto cosa vuole dire “fare guerra” oggi ci sembra quasi impossibile; ma sono numerosissime le testimonianze, raccolte in lettere dal fronte, in qualche sparuta fotografia (alcune testimoniano anche che il fatto si è ripetuto nel 1916), in “paradossali” resoconti dal campo di battaglia, canzoni popolari e racconti tramandati dai nostri nonni.
Eppure ci sono stati. Ma perché oggi ci sorprendiamo tanto che l’uomo possa per un momento dimenticarsi della guerra e abbracciare invece quell’altro uomo che si ha di fronte, accettando la sua debolezza, la sua umanità, riconoscendosi fratelli e desiderando la stessa cosa, anche solo per una notte?
Questo film di Christian Carion sembra una “bella favola” di Natale; eppure ha tratto ispirazione da fatti realmente accaduti, il 24 dicembre 1914, nella No Man’s Land; e anche se la ricostruzione dei personaggi e dei pensieri che hanno attraversato i cuori di quelle persone in quella fatidica notte possono sembrarci irreali (troppo “belli” per crederci!) rispecchiano la realtà di fatti, di ricostruzioni storiche, di destini e di umanità.
Se giudichiamo i fatti con gli occhi di oggi, di chi ha visto cosa vuole dire “fare guerra” oggi ci sembra quasi impossibile; ma sono numerosissime le testimonianze, raccolte in lettere dal fronte, in qualche sparuta fotografia (alcune testimoniano anche che il fatto si è ripetuto nel 1916), in “paradossali” resoconti dal campo di battaglia, canzoni popolari e racconti tramandati dai nostri nonni.
Eppure ci sono stati. Ma perché oggi ci sorprendiamo tanto che l’uomo possa per un momento dimenticarsi della guerra e abbracciare invece quell’altro uomo che si ha di fronte, accettando la sua debolezza, la sua umanità, riconoscendosi fratelli e desiderando la stessa cosa, anche solo per una notte?
Questo film di Christian Carion sembra una “bella favola” di Natale; eppure ha tratto ispirazione da fatti realmente accaduti, il 24 dicembre 1914, nella No Man’s Land; e anche se la ricostruzione dei personaggi e dei pensieri che hanno attraversato i cuori di quelle persone in quella fatidica notte possono sembrarci irreali (troppo “belli” per crederci!) rispecchiano la realtà di fatti, di ricostruzioni storiche, di destini e di umanità.
Sunday, 14 November 2010
El Salvador: educando ci si educa
El Salvador: educando ci si educa
I Sant’Innocenti
Monica Lanzoni
(articolo apparso su Solidarietà Internazionale, novembre 2010)
In El Salvador, alcuni giovani volontari provenienti dall’esperienza de I Sant’Innocenti sostiene da più di dieci anni un lavoro di aiuto e sostegno ai bambini e alle famiglie più povere del paese. Ogni giorno, da 13 anni, i giovani aiutano 50 bambini a fare i compiti. Studenti salvadoregni, non molto diversi da altri loro coetanei, decidono di dedicare un po’ del loro tempo per accompagnare ed educare i bambini delle zone più misere della capitale di El Salvador. Il progetto educativo “Aula de apoyo escolar y humano Las Abejitas” (Aula di sostegno scolastico e umano Las Abejitas) è organizzato dalla Fundation Divina Providecia (FUNDIPRO), Ong salvadoregna sostenuta dall’associazione I Sant’Innocenti, Onlus italiana.
I Sant’Innocenti
Monica Lanzoni
(articolo apparso su Solidarietà Internazionale, novembre 2010)
In El Salvador, alcuni giovani volontari provenienti dall’esperienza de I Sant’Innocenti sostiene da più di dieci anni un lavoro di aiuto e sostegno ai bambini e alle famiglie più povere del paese. Ogni giorno, da 13 anni, i giovani aiutano 50 bambini a fare i compiti. Studenti salvadoregni, non molto diversi da altri loro coetanei, decidono di dedicare un po’ del loro tempo per accompagnare ed educare i bambini delle zone più misere della capitale di El Salvador. Il progetto educativo “Aula de apoyo escolar y humano Las Abejitas” (Aula di sostegno scolastico e umano Las Abejitas) è organizzato dalla Fundation Divina Providecia (FUNDIPRO), Ong salvadoregna sostenuta dall’associazione I Sant’Innocenti, Onlus italiana.
Wednesday, 10 November 2010
The Wind that shakes the barley...
IL VENTO CHE ACCAREZZA L’ERBA
Un film di Ken Loach. Titolo originale The Wind That Shakes the Barley. Drammatico, Francia, Irlanda, Gran Bretagna 2006.
Il titolo, che traduce alla lettera l'originale 'The Wind that Shakes the Barley', in italiano non vuol dire niente, ma richiama i versi di un poeta ottocentesco, Robert Dwyer Joyce, per una canzone nota in Irlanda.
E siamo proprio in Irlanda, 1920: è guerra civile. Contadini e operai delle campagne si uniscono per reagire agli uomini dell’esercito britannico sbarcati in forze sull’isola per impedire qualsiasi tentativo di rivendicazione di indipendenza. Damien, che sta per partire per Londra per consolidare la sua professione di medico, decide di restare per lottare a fianco del fratello Teddy.
Lo scontro porterà alla firma di un trattato con gli inglesi. Ma non tutto sarà finito perché la vittoria è solo apparente. Saranno le famiglie stesse a dividersi tra chi si ritiene soddisfatto del risultato conseguito e chi invece pensa che l’oppressione abbia solo mascherato la propria strategia.
Un film di Ken Loach. Titolo originale The Wind That Shakes the Barley. Drammatico, Francia, Irlanda, Gran Bretagna 2006.
Il titolo, che traduce alla lettera l'originale 'The Wind that Shakes the Barley', in italiano non vuol dire niente, ma richiama i versi di un poeta ottocentesco, Robert Dwyer Joyce, per una canzone nota in Irlanda.
E siamo proprio in Irlanda, 1920: è guerra civile. Contadini e operai delle campagne si uniscono per reagire agli uomini dell’esercito britannico sbarcati in forze sull’isola per impedire qualsiasi tentativo di rivendicazione di indipendenza. Damien, che sta per partire per Londra per consolidare la sua professione di medico, decide di restare per lottare a fianco del fratello Teddy.
Lo scontro porterà alla firma di un trattato con gli inglesi. Ma non tutto sarà finito perché la vittoria è solo apparente. Saranno le famiglie stesse a dividersi tra chi si ritiene soddisfatto del risultato conseguito e chi invece pensa che l’oppressione abbia solo mascherato la propria strategia.
Tuesday, 9 November 2010
To End all Wars
Ci sono storie che difficilmente vengono narrate nei libri di storia, perché rischierebbero di commuovere troppo chi si sta applicando per comprendere le sofferenze della IIGM. Per fortuna che esistono produzioni cinematografiche indipendenti (o quasi) che possono anche apparire mosse dall’ideale di celebrare il proprio eroe nazionale, ma che alla fine ci portano sul grande schermo storie come questa di Ernest Gordon, capitano delle Argyll e Sutherland Highlanders, truppe scozzesi inviate nel Sud-Est asiatico occupato dal Giappone durante la seconda guerra mondiale.
Prigionieri di guerra dei giapponesi, sparuti e orgogliosi soldati scozzesi finiscono in uno dei tanti campi di prigionia della Valle del Kway (già tanto “osannato” dalla cinematografia kult).
Ma questo non è un film kult, questa è la storia vera...
Monday, 8 November 2010
Murder in the cathedral (T.S.Eliot)
Assassinio nella cattedrale (nell'originale in lingua inglese: Murder in the Cathedral) è un dramma teatrale poetico scritto da T. S. Eliot.
È ispirato ad un fatto realmente accaduto: l'assassinio dell'Arcivescovo Thomas Becket avvenuto nel 1170 nella Cattedrale di Canterbury. Eliot si basò molto, per stendere la sua opera, nel 1935, sugli scritti di Edward Grim, testimone oculare dell'evento.
Il dramma - che ha forti connotazioni di opposizione ai sistemi di regime autoritario - fu scritto nell'epoca in cui il fascismo cominciava a prendere campo nell'Europa centrale. In questa luce, è stato visto come critica al regime nazista, specie in chiave di sovversione rispetto agli ideali della chiesa cattolica.
Nel 1930 Eliot si era convertito al cattolicesimo (come testimonia l’opera Wednesday Ash – Il mercoledì delle ceneri”)
Parte del materiale originale del dramma fu da Eliot rimosso su richiesta dell'editore e trasformato in un poema a sé stante, intitolato Burnt Norton.
La prima rappresentazione dell'opera teatrale andò in scena nel luogo in cui avvennero realmente i fatti narrati: la Cattedrale di Canterbury...
È ispirato ad un fatto realmente accaduto: l'assassinio dell'Arcivescovo Thomas Becket avvenuto nel 1170 nella Cattedrale di Canterbury. Eliot si basò molto, per stendere la sua opera, nel 1935, sugli scritti di Edward Grim, testimone oculare dell'evento.
Il dramma - che ha forti connotazioni di opposizione ai sistemi di regime autoritario - fu scritto nell'epoca in cui il fascismo cominciava a prendere campo nell'Europa centrale. In questa luce, è stato visto come critica al regime nazista, specie in chiave di sovversione rispetto agli ideali della chiesa cattolica.
Nel 1930 Eliot si era convertito al cattolicesimo (come testimonia l’opera Wednesday Ash – Il mercoledì delle ceneri”)
Parte del materiale originale del dramma fu da Eliot rimosso su richiesta dell'editore e trasformato in un poema a sé stante, intitolato Burnt Norton.
La prima rappresentazione dell'opera teatrale andò in scena nel luogo in cui avvennero realmente i fatti narrati: la Cattedrale di Canterbury...
Thursday, 4 November 2010
Simone Weil
Simone Weil è un personaggio molto interessante, da conoscere, perché è tra uno di questi santi definiti come “chi ha denunciato l’ingiustizia”, chi ha cercato di realizzare questo nella sua vita.
“Ella fu tutta la vita ossessionata dai mille schiavi crocifissi prima di Gesù, ossessionata da questo immenso bosco di patiboli nei quali furono inchiodai molti precursori di Gesù di cui nessun centurione fa memoria dopo aver udito l’ultimo grido come invece fece il centurione con Gesù. E io sono ossessionata per le tante croci che sono state levate dopo Gesù Cristo da parte di una cristianità cieca e sorda che nei loro poveri corpi sottometteva anche la tortura. Non ha mai riconosciuto colui i cui piedi e le cui mani furono trapassate il giorno del venerdì santo”. Diceva “così succede anche nelle nostre città e nelle nostre case”. Questo aspetto della storia che, nelle varie vicissitudini storiche che ci sono state, ha visto come tante volte ci si è dimenticati di Gesù, nel senso che l’uomo dimenticandosi di Gesù è stato capace solo di fare del male. Personaggi come Simone Weil sono interessanti perché vissero totalmente la loro storia, le circostanze che erano chiamati a vivere.
“Ella fu tutta la vita ossessionata dai mille schiavi crocifissi prima di Gesù, ossessionata da questo immenso bosco di patiboli nei quali furono inchiodai molti precursori di Gesù di cui nessun centurione fa memoria dopo aver udito l’ultimo grido come invece fece il centurione con Gesù. E io sono ossessionata per le tante croci che sono state levate dopo Gesù Cristo da parte di una cristianità cieca e sorda che nei loro poveri corpi sottometteva anche la tortura. Non ha mai riconosciuto colui i cui piedi e le cui mani furono trapassate il giorno del venerdì santo”. Diceva “così succede anche nelle nostre città e nelle nostre case”. Questo aspetto della storia che, nelle varie vicissitudini storiche che ci sono state, ha visto come tante volte ci si è dimenticati di Gesù, nel senso che l’uomo dimenticandosi di Gesù è stato capace solo di fare del male. Personaggi come Simone Weil sono interessanti perché vissero totalmente la loro storia, le circostanze che erano chiamati a vivere.
Wednesday, 3 November 2010
LA MADRE, PELAGIA VLASSOVA da Gorkij a Brecht
Bertold Brecht
Tra gli autori della “crisi” esistenzialista del 900 va sicuramente annoverato anche B.Brecht. Quando Sartre e Camus sono lucidi interpreti della crisi contemporanea nella sua dimensione esistenziale e metafisica, Brecht conduce invece una critica alla realtà contemporanea nei suoi aspetti storici, sociali ed economici, valendosi degli strumenti dell’ideologia marxista.
Nato ad Augsburg in Baviera nel 1898 da famiglia borghese (il padre cattolico, la madre protestante), ebbe una personalità schiva e, al contempo, molto critica fin da giovane.
B.Brecht e Kurt Weil |
Tra gli autori della “crisi” esistenzialista del 900 va sicuramente annoverato anche B.Brecht. Quando Sartre e Camus sono lucidi interpreti della crisi contemporanea nella sua dimensione esistenziale e metafisica, Brecht conduce invece una critica alla realtà contemporanea nei suoi aspetti storici, sociali ed economici, valendosi degli strumenti dell’ideologia marxista.
Nato ad Augsburg in Baviera nel 1898 da famiglia borghese (il padre cattolico, la madre protestante), ebbe una personalità schiva e, al contempo, molto critica fin da giovane.
Monday, 1 November 2010
Giorgio La Pira
Para introducir quién fue el personaje La Pira, quisiera leer un discurso que el dio, siendo Alcalde en Florencia después de haber intervenido, como tal, en un momento en el cual estaban cerrando varias empresas desempleando mucha gente, lo cual generó las dimisiones de tres concejales liberales de la Alcaldía.
“Señores Concejales, se murmura quizás sobre mis intervenciones para los despidos y los desalojos y por otras situaciones en las que era necesario avocar en favor de los humildes, y no sólo de ellos, con una intervención del Jefe de la Ciudad inmediata, ágil y llena de operatividad. Pues bien, señores Concejales, yo se lo digo con firmeza fraternal pero decidida: ustedes tienen hacia mí un sólo derecho: ¡el de negarme su confianza! Pero no tienen el derecho de decirme: Señor Alcalde no se interese de las criaturas sin trabajo, sin casa o sin asistencia. Es mi deber esto: deber que no admite discriminaciones y que me viene antes que de mi posición de Alcalde, de mi conciencia de cristiano: se juega aquí la misma sustancia de la gracia y del Evangelio. Si hay alguien que sufre yo tengo un deber: intervenir en todas las maneras posibles y con todas las atenciones que el amor me sugiere [...]
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