« Liberté’ d’expression »
affiche réalisée par des étudiants mexicains pendant les Jeux olympiques de
Mexico en 1968.
Wednesday, 31 December 2014
Tuesday, 30 December 2014
Apprendere a vivere (E.Morin)
Come affermava ottimamente Durkheim, l’oggetto dell’educazione non è dare all’allievo una quantità sempre maggiore di conoscenze, ma è “costruire in lui uno stato interiore profondo, una sorta di polarità dell’anima che lo orienti in un senso definitivo, non solamente durante l’infanzia, ma per tutta la vita”. Ciò significa indicare che imparare a vivere richiede non solo conoscenze, ma la trasformazione, nel proprio essere mentale, della conoscenza acquisita in sapienza e l’incorporazione di questa sapienza per la propria vita. Eliot affermava: “ qual è la conoscenza che noi perdiamo nell’informazione e qual è la sapienza (wisdom) che perdiamo nella conoscenza?” Si tratta, nell’educazione, di trasformare le informazioni in conoscenza, di trasformare la conoscenza in sapienza, e ciò orientandosi secondo le finalità qui definite.
Monday, 29 December 2014
Le Parole della Storia
Manuali scolastici spagnoli
Questi tre estratti da manuali scolastici spagnoli – pubblicati nel 1972 (tre anni prima la morte di Franco), nel 1978 e nel 2010 – mostrano come l’analisi delle cause della guerra civile cambia a seconda del regime politico.
1972 Fu la Repubblica stessa che provocò la guerra, ignorando, in un primo momento, le convinzioni del popolo spagnolo; essa si è scagliata contro la Chiesa, molestando le sue rappresentazioni in maniera inedita; essa ha rotto la convivenza cittadina, mettendo anche in pericolo l’esistenza stessa della Spagna.
1978 L’impossibilita di stabilire le basi di una convivenza tra le destre e le sinistre, ha posto su una traiettoria di collisione l’egoismo della classe dominante e lo slancio rivoluzionario della classe operaia, e ha portato a una guerra fratricida delle più drammatiche, nella quale si sono incontrate l’eroismo e la crudeltà più raffinate.
2010 L’opposizione di una buona parte di conservatori spagnoli alla democratizzazione politica e al riformismo sociale della 2° repubblica, si tradussero in un colpo di stato che inizierà il 17 luglio 1936. Il clima di confronto generato dall’emergere del Fronte Popolare sono servito loro da pretesto per giustificare la loro decisione.
Juan Blasco Cea, Historia moderna y contemporanea universal y de Espana, Bruno, 1972; Julio Valdeo , Geografia de Espana y de los paises hispanicos, Anaya, 1978; Julio Arostegui, Hispania, Historia de Espana, Editorial Vicens Vives, 2010.
Thursday, 25 December 2014
no me olvides (TGT Mexico)
“Acepto de todo corazón la máxima: “El mejor gobierno es el que gobierna menos” y me gustaría verlo puesto en práctica de un modo más rápido y sistemático. Pero al cumplirla resulta, y así también lo creo, que “el mejor gobierno es el que no gobierna en absoluto”; y, cuando los hombres estén preparados para él, ése será el tipo de gobierno que tendrán. Un gobierno es, en el mejor de los casos, un mal recurso, pero la mayoría de los gobiernos son, a menudo, y todos, en cierta medida, un inconveniente.
Wednesday, 24 December 2014
HISTORY PASSANGER
Un militant du mouvement des
droits civique aux Etas Unis tient une pancarte « Je suis un homme »,
lors d’une manifestation en hommage a’ Martin Luther King (qui vient d’être
assassine), Memphis, Tennessee, 1968.
Photographie de Bob Adelman.
Tuesday, 23 December 2014
La sfida delle sfide (E.Morin)
Un problema cruciale del nostro tempo è quello della necessità di raccogliere tutte le sfide
E’ la riforma di pensiero che consentirebbe il pieno impiego dell’intelligenza per rispondere a queste sfide e che permetterebbe il legame delle due culture disgiunte. Si tratta di una riforma non programmatica ma paradigmatica, che concerne la nostra attitudine a organizzare la conoscenza.
Tutte le riforme concepite fino a ora hanno girato intorno a questo buco nero nel quale si trova il bisogno profondo delle nostre menti, della nostra società, del nostro tempo e anche del nostro insegnamento. Le riforme non hanno percepito l’esistenza di questo buco nero poiché derivano da quel tipo di intelligenza che si tratta di riformare.
La riforma dell’insegnamento deve condurre alla riforma di pensiero e la riforma di pensiero deve condurre a quella dell’insegnamento.
Monday, 22 December 2014
Le Parole della Storia
Manuale scolastico russo
Se non è passata sotto silenzio, la carestia che ha toccato l'Ucraina negli anni '30 e che ha causato diversi milioni di morti, non è che ricordata con una frase in questo manuale russo del 2006. I redattori hanno preferito insistere sugli sforzi portati avanti dall’URSS per industrializzare questo paese.
Nel dicembre 1922, la Repubblica Socialista Sovietica d’Ucraina è stata una delle fondatrici dell’Unione Sovietica. Negli anni che hanno preceduto la guerra, l’Ucraina è diventata una delle regioni industriali più sviluppata. Grazie agli sforzi di tutta l’Unione Sovietica, sul suo territorio sono stati fatti costruire dei giganti delle industria, senza eguali sia in Unione Sovietica che sia negli altri paesi d’Europa e del mondo. Nel 1940 la produzione industriale dell’Ucraina sovietica è stata di 7,3 volte superiore al livello del 1913 (…) Come tutte le altre repubbliche sovietiche, l’Ucraina ha conosciuto la tragica carestia e la repressione degli anni ’30. Nel 1941-1942, dopo duri combattimenti, è stata occupata dalle truppe tedesche, che instaurarono un regime d’occupazione. Il suo territorio fu smembrato.
da Aleksandr Tchoubarian (sotto la direzione di) Otetchestvennaia istoria XX - natchala XXI vela (Storia nazionale . XX - inizi del XXI secolo), classe de 11e, Prosvechtchenie, 2006.
Sunday, 21 December 2014
La vita e' una cosa meravigliosa (F.Capra, 1946)
al bando i "cinepanettoni"... in questo Natale vogliamo riproporvi una dei classici di Natale, che forse più di altri tocca il senso profondo di questo momento che rischiamo di ridurre a qualcosa di sentimentale.
Joanne Rowling no había nacido aún en 1946, cuando Frank Capra dio al mundo del cine la encantadora película ¡Qué bello es vivir!, donde aparece por primera vez el nefasto nombre de Harry Potter. También el Harry Potter del film de Frank Capra se dedica a su “magia” (por cierto hoy muy alabada): la “magia” de acumular dinero y desaparecer a quienes tratan de crear algo realmente útil, positivo y solidario. En efecto, en el film de Capra, se llama Harry Potter un emprendedor/banquero, muy seguro de sí mismo, con una sola idea clara en su vida: poseer lo más que pueda y acabar con la labor de George Bailey, director de una generosa asociación de préstamos. El astuto Harry Potter tiene en sus manos la entera ciudad que, en la película, se llamará muy significativamente Potterville (una ciudad sin alma, sin amigos, sin caridad).
Saturday, 20 December 2014
"E chiamarmi..." calendario ISI2015
E chiamarmi…
Ogni volto è una storia. E il volto di chi si ama lo si porta scolpito nel cuore per sempre. Quest’anno il calendario dell’associazione I SANT’INNOCENTI (ISI) vuole mettere a tema la storia: la storia di ISI è una storia fatta di persone, bambini, adolescenti, volontari, amici che dedicano la vita a creare un rapporto, ad accompagnare chi ha bisogno di un sostegno, spendendo il proprio tempo e il proprio denaro per una creatività nel futuro, proprio perché, come dice la poesia del professor Giovanni Riva, "tu non sei come l’erba che cresce". La storia è storia se crea dei legami, che restano nel tempo, perché il tempo che passa non scorra via, ma indichi l’arrivare di qualcosa e qualcuno di nuovo. E i legami ISI li costruisce nell’educazione, in un incontro umano riuscito, in luoghi come il Centro di Assistenza Integrale "Las Abejitas", in un progetto che punta sulle nuove generazioni.
I SANT’INNOCENTI (ISI) presenta qui tutti i volti e le storie dei bambini de "Las Abejitas".
Friday, 19 December 2014
Gobleki Tepe: La Storia umana completamente da riscrivere
Gobekli Tepe è la più importante scoperta archeologica del nuovo secolo. Grazie ad essa si riscriveranno i libri di storia obbligandoci a riscrivere la storia dell’Uomo, a ripensare al nostro passato, ad aprire nuovi e sconvolgenti scenari.
Göbekli Tepe (trad. collina tondeggiante in turco, Portasar in armeno, Girê Navokê in curdo) è un sito archeologico a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa nell'odierna Turchia, presso il confine con la Siria, risalente all'inizio del Neolitico, (Neolitico preceramico A) o alla fine del Mesolitico.
Vi è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra iniziato attorno al 9500 a.C., la cui erezione dovette interessare centinaia di uomini nell'arco di tre o cinque secoli. Le più antiche testimonianze architettoniche note in precedenza erano le ziggurat babilonesi, datate 5000 anni più tardi.
La scoperta più interessante riguarda le circa 40 pietre a forma di T, alte fino a cinque metri e mezzo. I blocchi di calcare, del peso di cinque tonnellate, furono portati qui da una cava vicina anche se le popolazioni dell’epoca non conoscevano la ruota né avevano ancora addomesticato le bestie da soma.
Göbekli Tepe, ricorda vagamente Stonehenge, ma fu costruito molto prima, e non con blocchi di pietra tagliata grossolanamente ma con pilastri di calcare finemente scolpiti a bassorilievo: una sfilata di gazzelle, serpenti, volpi, scorpioni, cinghiali selvatici.
Localizzazione
Il sito si trova su una collina artificiale alta circa 15 m e con un diametro di circa 300 m, situata sul punto più alto di un'elevazione di forma allungata, che domina la regione circostante, tra la catena del Tauro e il Karaca Dağ e la valle dove si trova la città di Harran.
Il sito utilizzato dall'uomo avrebbe avuto un'estensione da 300 a 500 m².
Il sito archeologico fu riconosciuto nel 1963 da un gruppo di ricerca turco-statunitense, che notò diversi consistenti cumuli di frammenti di selce, segno di attività umana nell'età della pietra.
Il sito fu riscoperto trent'anni dopo da un pastore locale, che notò alcune pietre di strana forma che spuntavano dal terreno. La notizia arrivò al responsabile del museo della città di Şanlıurfa, che contattò il ministero, il quale a sua volta si mise in contatto con la sede di Istanbul dell'Istituto archeologico germanico. Gli scavi furono iniziati nel 1995 da una missione congiunta del museo di Şanlıurfa e dell'Istituto archeologico germanico sotto la direzione di Klaus Schmidt, che dall'anno precedente stava lavorando in alcuni siti archeologici della regione. Nel 2006 gli scavi passarono alle università tedesche di Heidelberg e di Karlsruhe.
Una ricostruzione di come doveva essere il Tempio in passato:
Resti archeologici
Gli scavi rimisero in luce un santuario monumentale megalitico, costituito da una collina artificiale delimitata da muri in pietra grezza a secco.
Sono inoltre stati rinvenuti quattro recinti circolari, delimitati da enormi pilastri in calcare pesanti oltre 15 tonnellate ciascuno, probabilmente cavati con l'utilizzo di strumenti in pietra. Secondo il direttore dello scavo le pietre, drizzate in piedi e disposte in circolo, simboleggerebbero assemblee di uomini.
Sono state riportate in luce circa 40 pietre a forma di T, che raggiungono i 3 m di altezza. Per la maggior parte sono incise e vi sono raffigurati diversi animali (serpenti, anatre, gru, tori, volpi, leoni, cinghiali, vacche, scorpioni, formiche). Alcune incisioni vennero volontariamente cancellate, forse per preparare la pietra a riceverne di nuove. Sono inoltre presenti elementi decorativi, come insiemi di punti e motivi geometrici.
Indagini geomagnetiche hanno indicato la presenza di altre 250 pietre ancora sepolte nel terreno.
Un'altra pietra a forma di T, estratta solo a metà dalla cava, è stata rinvenuta a circa 1 km dal sito. Aveva una lunghezza di circa 9 m ed era probabilmente destinata al santuario, ma una rottura costrinse ad abbandonare il lavoro.
Oltre alle pietre sono presenti sculture isolate, in argilla, molto rovinate dal tempo, che rappresentano probabilmente un cinghiale o una volpe. Confronti possono essere fatti con statue del medesimo tipo rinvenute nei siti di Nevalı Çori e di Nahal Hemar. Gli scultori dovevano svolgere la loro opera direttamente sull'altopiano del santuario, dove sono state rinvenute anche pietre non terminate e delle cavità a forma di scodella nella roccia argillosa, secondo una tecnica già utilizzata durante l'epipaleolitico per ottenere argilla per le sculture o per il legante argilloso utilizzato nelle murature.
Nella roccia sono anche presenti raffigurazioni di forme falliche, che forse risalgono ad epoche successive, trovando confronti nelle culture sumere e mesopotamiche (siti di Byblos, Nemrik, Helwan e Aswad).
Le raffigurazioni di animali hanno permesso di ipotizzare un culto di tipo sciamanico, antecedente ai culti organizzati in panteon di divinità delle culture sumera e mesopotamiche.
Ian Hodder, del programma archeologico della Stanford University, ha detto a proposito del sito:
“Molte persone pensano che questo possa cambiare tutto. Cambia completamente le carte in tavola. Tutte le nostre teorie erano sbagliate. Le teorie sulla ‘rivoluzione del Neolitico’ hanno sempre sostenuto che tra 10 e 12 mila anni fa agricoltori ed allevatori hanno iniziato a creare villaggi, città, lavori specializzati, scrittura e tutto ciò che sappiamo delle antiche civiltà. Ma uno dei punti salienti delle vecchie teorie è che sia nata prima la città e solo dopo i luoghi di culto. Ora, invece, sembra che la religione sia apparsa prima della vita civilizzata ed organizzata in centri urbani; anzi, che sia quasi stata il motore primario per la creazione di città.”
David Lewis-Williams, docente di archeologia presso l’Università Witwatersrand a Johannesburg, dice:
‘Gobekli Tepe è il più importante sito archeologico del mondo.’
Alcuni vanno oltre e dicono che il sito e le sue implicazioni sono incredibili. Il professore universitario Steve Mithen dice: ‘Gobekli Tepe è troppo straordinario per la mia mente.’
Finora si riteneva che le società preagricole fossero costituite da piccoli gruppi nomadi, tendenzialmente ugualitari, inadatti a mobilitare grandi risorse per uno scopo trascendente.
Gobekli Tepe dimostra il contrario e getta una nuova luce sulla ideologia dei paleolitici, obbligando a ripensare la storia della complessità sociale, dell’arte e della religione.
Gobekli proviene da una parte della storia umana che è incredibilmente lontana, nel profondo passato dei cacciatori-raccoglitori. Come poterono gli uomini delle caverne costruire qualcosa di così ambizioso?
Klaus Schmidt, Direttore degli scavi di Gobekli Tepe
Klaus Schmidt è nato a Feuchtwangen (Germania) l’11 dicembre 1953.
Ha studiato Preistoria e Protostoria, Archeologia classica, Geologia e Paleontologia presso le Università di Heidelberg e di Erlangen.
Nel 1983 si è laureato discutendo una tesi sugli strumenti litici di Norsutepe con il prof. Harald Hauptmann.
Nel 1984 ha ottenuto una borsa biennale per viaggi di studio dell’Istituto Archeologico Germanico.
Dal 1986 al 1995 è stato Ricercatore associato presso l’Istituto di preistoria e storia antica dell’Università di Heidelberg.
Nel 1995 ha iniziato gli scavi di Gurcutepe e Gobekli Tepe.
Nel 1998 ha conseguito il dottorato di ricerca sul tema L’analisi funzionale dell’insediamento del Neolitico antico di Nevali Cori (Turchia).
Il 10 maggio 1999 ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento universitario di preistoria e protostoria con una conferenza sul tema L’unificazione dell’Antico Egitto dal punto di vista archeologico.
Dal 2001 Referente per la Preistoria del Vicino Oriente presso L’Istituto Archeologico Germanico.
Nel 2001-2002 insegna Archeologia del Vicino Oriente presso l’Università di Berlino.
Nel 2002, in collaborazione con Lutfi Khalil (Università della Giordania, Amman) e Ricardo Eichmann
(Dipartimento del Vicino Oriente presso L’Istituto Archeologico Germanico) inizia il Progetto Piombo di Aqaba, dedicato all’origine della metallurgia del rame).
Dal 2006 e membro corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico.
Dal 2007 è professore straordinario presso l’Università di Erlangen-Norimberga.
E’ autore di numerose pubblicazioni e monografie, tra cui Sie Bauten di ersten Temple, Beck, 2006, tradotto in russo, polacco, turco, italiano e prossimamente in inglese, dedicato al celebre scavo di Gobekli Tepe.
Thursday, 18 December 2014
Buscamos a 43 jóvenes (TGT Mexico)
Buscamos a 43 jóvenes, normalistas y humildes, y a otras decenas, cientos, quizás miles, sin nombre, sin registro, sin huellas ni rostros e, incluso, sin brazos ni piernas, buscamos a todos aquellos que se encuentran desaparecidos, los olvidados, los que dejaron de existir sin dejar rastro alguno, sólo un daño que hiere por su pérdida.
Un largo silencio espera una respuesta al vacío que hoy se encuentra en el alma de quienes aún tienen la esperanza de hallarlos, al vacío que se encuentra en todos nosotros y que no podemos callar, aunque seamos sometidos quién sabe a qué.
Un largo silencio espera una respuesta al vacío que hoy se encuentra en el alma de quienes aún tienen la esperanza de hallarlos, al vacío que se encuentra en todos nosotros y que no podemos callar, aunque seamos sometidos quién sabe a qué.
Wednesday, 17 December 2014
HISTORY PASSANGER
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