Sunday, 18 January 2015

Jimmy's Hall

di Ken Loach, Irlanda 2014
con Barry Ward, Simone Kirby, Andrew Scott, Jim Norton


Sulle note di un jazz d’importazione da un’America depressa che scorre in apertura con filmati di repertorio, Loach torna alla storia vera con Jimmy Gralton (Barry Ward), un intraprendente e belloccio giovane irlandese, attivista socialista di fede sicura, già partito per un esilio volontario nel ’21 alla volta degli States. 
Aveva aperto, infatti, in un capannone della campagna irlandese immerso nell’erba che il vento accarezzava quando non sparavano fucili, la Pearse-Connolly Hall, una sala da ballo in cui divertirsi un po’ non sembrava essere un peccato mortale. Considerato pericoloso in tempi in cui anche pensare era una minaccia all’ordine pubblico, ebbe vita difficile fin quando non decise di partire, lasciando madre e donna amata ad aspettarlo. Tornato dopo dieci anni...nella sua Contea di Leitrim, ritrova la vecchia madre viveva ancora e la sua donna con una bella famigliola con due bambini. 
Gli inglesi nel frattempo erano andati via, una delle più furibonde guerre civili del XX secolo era ormai scoppiata, e il suo paese era ostaggio di preti e politici, degni successori degli ex occupanti. 

Forse non avrebbe voluto farlo, forse avrebbe voluto chiudere con la politica e dedicarsi alla bucolica vita dei campi (lo vediamo infatti che taglia a mano l’erba con un’enorme falce) ma, si sa, il cuore di un leader batte sempre forte. Fu così che, spinto da forte richiesta, quella dei giovani del paese, bambini quando era partito, che fiutano in lui l’aria di tempi nuovi, una speranza e una possibilità per tutti loro, riaprì la sala, aiutato da tutti quelli che l'avevano desiderata e animata.
E l'inaugurazione porta anche la novità: un miracolo della tecnica e dell’ingegno umano, un meraviglioso grammofono portato dall’America. Dalla straordinaria tromba verde che il genio di Edison aveva applicato al suo fonografo per l’ascolto collettivo, si diffusero le note di una musica sconosciuta, che metteva addosso voglia di vivere e ballare. In un’audace, ma fertilissima convivenza con le tradizionali ballate celtiche, gli abitanti di Leitrim scoprirono, ballando ballando, altre attività cosiddette ludiche, disegno, boxe, scrittura creativa ecc., si confrontano sulla vita e sui problemi, sul lavoro e sulla famiglia: hanno un luogo che li accoglie e dove sentirsi valorizzati e ascoltati. E fu così che tanti capirono che al mondo c’era altro che “credere, obbedire, combattere”. 
Purtroppo l’allegria non è cosa che piace al potere (nemmeno in Irlanda) e, in effetti, fa più vittime di una bomba. Fu così che l’arcigno reverendo Sheridan cominciò a tuonare dal pulpito contro i demoni tentatori, i movimenti pelvici di scandalosi balli seguiti da scorribande notturne di donne perdute e maschi assatanati mentre i dignitari del paese, da parte loro, videro minacciate solide rendite di posizione insieme all’onore delle proprie brave figliole. La Pearse-Connolly Hall fu così additata come sentina di tutti i mali del mondo e, in effetti, lo era, perché li si faceva tutto quello che chi ha gli occhi offuscati dal potere non vede. La povertà faceva loro paura, ma quegli uomini e donne che si ritrovano alla Jimmy's Hall sembrano non sentirla, perché quando trovi qualcuno con chi condividerla il peso si sente meno. Ma da fastidio al potere, soprattutto a chi, come dice Jimmy, ha "odio nel cuore, invece che amore". In quel posto si stava insieme, si parlava, si pensava, si leggevano libri, i poeti saltellavano sul pavimento di assi polverose a recitar versi stupefacenti, la rivoluzione era alle porte, ma quella vera, quella che nessuno ha mai fatto. Quella di vedere gli uomini lavorare insieme, crescere insieme, lottare insieme per i propri diritti e per la propria libertà. 
Bisognava eliminare definitivamente quel diavolo di Jimmy, e così fu. Preso a forza da casa (dopo aver accuratamente mandato a fuoco la sala da ballo) fu spedito in America e da lì non potè più tornare. L’Irlanda, non paga di tutti i suoi disastri, pensò bene di dotarsi di un unico esiliato, l’irlandese Jimmy Gralton che voleva far ballare un po’ i suoi compaesani. 
Loach racconta una storia minima, presa dal basso, pochi attori, il gruppetto di paesani che fa da coro e Jimmy che non ha nulla dell’eroe dei due mondi, pur tornando dall’America. Jimmy è un povero diavolo che la storia ha preso in mezzo, costretto a confrontarsi con l’ottusa e bruta forza del potere che odia il nuovo, il diverso, chi porta la luce dove domina il grigio.

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