Tuesday 27 January 2015

Troppo da ricordare...


"Dal 9 dicembre 1948, quando le Nazioni Unite adottarono la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, il termine genocidio equivale al male assoluto, alle atrocità di massa contro civili inermi. Coniata nel 1944 dal giurista polacco Raphael Lemkin, la parola ha conosciuto un crescente consenso internazionale.
Pertanto, si parla di "genocidio" a proposito di quasi tutti i più sanguinosi conflitti della seconda metà del XX secolo: dalla Cambogia, alla Cecenia, compresi Burundi, Ruanda, Guatemala, Colombia, Iraq, Bosnia, Etiopia, senza dimenticare il Darfur... e così via.

Il termine è stato usato anche retroattivamente per definire il massacro degli abitanti di Melos da parte dei greci (V secolo a.C.), dei vandeano nel 1793 da parte dell'esercito rivoluzionario francese, dei nativi dell'America del Nord, degli armeni nel 1915 e dei casi di provocata carestia in Ucraina, delle varie deportazioni della popolazione dell'ex Urss staliniana e, ovviamente, dello sterminio degli ebrei e dei nomadi in Europa, ma anche dei bombardamenti nucleari americani di Hiroshima e Nagasaki. Questo elenco è tutt'altro che esaustivo."

(J.Semelin, Alcune questioni metodologiche per l'approccio al paradigma della Shoah)
Il documentarista americano Micheal Moore ci da un ulteriore punto di vista, in questa breve "kermesse" tratta dal film Bowling a Columbine, del 2001.



original version (USA)








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