Friday, 17 September 2010

Dante docet


“…che l'arte vostra quella, quanto pote,
segue, come 'l maestro fa 'l discente;
sì che vostr'arte a Dio quasi è nepote.” (Inferno vv. 103-105)

Dobbiamo tenere presente un ulteriore fatto; nell’ XI canto dell’Inferno Virgilio spiega a Dante come è organizzato l’Inferno e aggiunge, all’inizio, il fatto che la letteratura, le arti, sono “nepoti di dio”, perché la natura è figlia di dio, in quanto creata da dio; l’arte, la letteratura, la parola scritta è nipote, cioè dipende dalla natura, ma dipende anche direttamente da dio; quello che l’uomo aggiunge con tutte le forme delle arti è qualcosa che si aggiunge alla creazione è un di più della creazione. La creazione non è quindi finita una volta per tutte, me per privilegio della letteratura e delle arti, aggiunge qualcosa alla natura, offre un’aggiunta a dio creatore.

Lo scorso anno, ho avuto la possibilità di avere, per i miei studenti di letteratura, un’importante lezione con il famoso critico Giorgio Barberi Squarotti. Nello spiegare Dante Alighieri si è soffermato a chiarire il perché del fare letteratura e arte e mi è sembrato così importante nell’avvicinarsi a qualsiasi forma d’arte.

“…your art follows her so far as it can,
as the disciple does the master,
so that your art is as it were grandchild of God” (Inferno, 103-105)

We have to remind an other concept; in the 11th Canto of Dante’s Inferno, Virgil explain to Dante which is the plan of the place and he underlines the important concept that literature, arts, are “grandchild of God”, because nature is God’s daughter, created by God; art, literature, words are grandchild, they depend from nature, but, at the same time they directly depend from God; what the man add, in all arts forms, is something added to creation, it is one thing more that creation. Creation is not yet finished, and for a privilege of literature and art, it adds something more to nature, provides an addition to creator God.

Last year I had the opportunity to have a class for my literature students with the famous literary critics, Giorgio Barberi Squarotti. While he was explaining Dante Alighieri he lingered to clarify why human beings are doing literature and art, and it seemed to me so important to approach any art form.


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