Friday 7 October 2011

Scuole e immigrazione

Riparte l'anno scolastico e come sempre partono anche le proteste e le sollevazioni di tante famiglie che non si spiegano come mai loro figlio sia capitato in una classe con "così tanti stranieri".
Mi chiedo fino a che punto questi individui che si ritengono parte della società globalizzata in quanto hanno internet a casa e il telefonino di ultima generazione, impigheranno per capire che il bello della globalizzazione sta proprio qui.
Due anni fa nella mia provincia è accaduto un fatto che ha sconvolto l'opinione pubblica di alcuni, ha dato adito ad esempi e modelli da ripetere per la maggioranza; una scuola materna di un piccolo centro, dove la presenza della comunità indiana è fortissimo (perchè qui hanno trovato impiego molti contadini e operatori agricoli) ha attivato una sezione di scuola materna per soli stranieri; tutti indiani o, comunque, stranieri.
Ritorniamo forse all'ancien regime di chi vuole organizzare la società per classi sociali, caste o, peggio ancora, presunte-razze?
Certo, la scuola italiana va a rotoli; ma è proprio impossibile che nei singoli plessi scolastici (w l'autonomia) nessuno faccia qualcosa? Eppure tra i tanti insegnanti che si ritengono progressisti, dalla grande apertura mentale, interattivi e multimediali, vige ancora la legge "mi faccio io la mia classe su misura".
Non esistendo più il principio della territorialità per la formazione delle classi, mi chiedo come mai ancora esistano scuole di serie A e di serie Z e, all'interno delle stesse scuole, sezioni di serie A e sezioni di serie Z (affidate ovviamente alla "supplente-ultima arrivata e precaria" come me che, ben contenta e, spero, meno arretrata, si darà da fare).
Ma ancora una volta i bambini insegnano. Leggo oggi sul giornale che una bambina di quella sezione di scuola materna/ghetto composta solo di bambini stranieri, oggi entrata, con la sua stessa classe, alle elementari è stata intervistata per un reportage su "scuola e immigrazione". E alla domanda "come si sta in classe con tanti compagni stranieri?" lei ha giustamente risposto "qui non ci sono stranieri"!

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